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Pediatria. Fimp: “Raddoppiate in 10 anni le allergie dei bambini”


Per 2 milioni di bimbi erba latte e polvere sono off limits. Due su cinque non tollera i pollini. Sono mezzo milione gli ipersensibili a uno o più alimenti. Fra i maggiori colpevoli il fumo delle mamme e l’inquinamento. Questi i numeri diffusi dai pediatri in occasione della giornate scuola Capri-campus 2013.

06 APR - Negli ultimi dieci anni gli under 14 con almeno un’allergia sono raddoppiati e ad oggi sono circa due milioni i bambini e gli adolescenti colpiti. Ai primi posti nella “classifica” delle ipersensibilità più diffuse, moltissimi pollini primaverili e alimenti come latte e uova, contenuti in tante golosità predilette dai bambini. In pole position si posizione l’allergia ai pollini di graminacee o di altre erbe e piante a fioritura primaverile. Sul podio delle allergie alimentari si trovano il latte, le uova, la frutta fresca e quella con guscio e i crostacei.
A lanciare l’allarme allergie sono gli esperti della Federazione Italiana Medici Pediatri, riuniti a Capri dal 4 al 6 aprile in occasione della giornate scuola campus 2013, che sottolineano l’importanza della prevenzione delle allergie nel bambino attraverso comportamenti adeguati fin dalla gravidanza.
 
“Le allergie sono in continuo aumento fra i bambini – spiega Giuseppe Mele, presidente FIMP – esecondo le stime negli ultimi dieci anni le allergie respiratorie sono raddoppiate, quelle alimentari sono cresciute del 20 per cento e nello stesso periodo sono triplicate le visite ambulatoriali specialistiche allergologiche Alla base delle allergie vi è una predisposizione genetica, che poi si manifesta se si viene ripetutamente esposti a un allergene “critico”: fino a qualche tempo fa, ad esempio, erano praticamente sconosciute le allergie ad alcune piante come l’ambrosia e il cipresso e ad alcuni alimenti di recente importazione. Oggi numerosi elementi concorrono ad aumentare l’incidenza di allergie: il fumo di sigaretta dei genitori e soprattutto della madre è uno dei principali responsabili, visto che le donne ormai fumano tanto quanto gli uomini se non di più; altrettanto pericoloso lo smog cittadino, secondo numerosissime ricerche in grado di accrescere la probabilità di allergie nei bambini".
 
I pollini la fanno da padroni e assieme agli acari della polvere sono responsabili della maggioranza delle manifestazioni allergiche nell’infanzia: graminacee, parietaria ma anche cipresso e olivo sono piante sempre più “pericolose” per i bambini, che purtroppo sono spesso allergici anche ai cibi. In età pediatrica infatti le allergie alimentari sono molto più comuni che in età adulta, quando in molti casi tendono a scomparire; latte, uova, noci e arachidi sono le allergie più frequenti e spesso l’ipersensibilità a questi cibi segna l’inizio dell’evoluzione verso altre malattie allergiche quali la rinite e l’asma.
 
“Quando si sospetta un’allergia in un bambino – interviene Luigi Morcaldi, responsabile della Scuola di Bronco Pneumo Allergologia della FIMP – è molto importante affidarsi a un pediatra esperto nella cura delle malattie allergiche. Per la diagnosi non bisogna sottovalutare sintomi come la tosse,il raffreddore, il naso chiuso e i disturbi simil-influenzali che si susseguono a distanza ravvicinata. L’iter diagnostico non è diverso da quello degli adulti, si fanno test cutanei come il prick test o test per puntura in cui l’allergene è messo a contatto della cute che viene poi punta con una lancetta piccolissima e indolore. In alcuni casi si può ricorrere al laboratorio con il dosaggio degli anticorpi dell’allergia o RAST. Per indirizzare i sospetti spesso è sufficiente un colloquio con il pediatra;importante è evitare qualunque forma di fai da te o di ricorso a test non validati scientificamente come i test per le intolleranze, perché i risultati non sono affidabili e possono ritardare un diagnosi o portare a eliminare cibi senza che ve ne sia un reale bisogno, con il rischio di provocare carenze o alterazioni nutrizionali gravi per un organismo in crescita”.
 
Prevenire l’insorgenza di allergie è però possibile, come spiega Mele: “Non fumare, allattare i bambini al seno almeno fino a sei mesi, una alimentazione corretta della madre e la riduzione dell’esposizione all’inquinamento sono le regole fondamentali. Uno strumento efficace nel controllo dei sintomi delle malattie allergiche respiratorie è rappresentato dalla immunoterapia specifica, meglio nota come “vaccino” per l’allergia, Questa terapia, sicura ed efficace, se prescritta da personale qualificato, è in grado di correggere la risposta del sistema immunitario. Una gestione corretta delle malattie allergiche respiratorie prevede oltre alla cura dei sintomi con i farmaci e ai vaccini, anche una adeguata profilasi ambientale, soprattutto negli allergici agli acari. Per le allergie alimentari – conclude il presidente Fimp – l’unico modo per stare bene, una volta avuta la diagnosi, è evitare di esporsi all’alimento incriminato.. Ecco perché prevenire le allergie, creando le premesse per uno sviluppo sano del sistema immunitario del bambino, è molto importante”.

06 aprile 2013
© Riproduzione riservata

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