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Blocco contratti. Cosmed: “Intervenga Parlamento per fermare assurda discriminazione”


“Se il Governo intende smantellare il servizio pubblico colpendo i dipendenti pubblici, cancellando i contratti di lavoro, mantenendo la vergognosa condizione di migliaia di precari e bloccando il turn over, dovrà assumersi le responsabilità pratiche e le reazioni conseguenti”. Questo il monito della Cosmed che chiede di fermare l’iter del provvedimento che proroga il blocco dei contratti.

17 MAG - No della Cosmed alla proroga del blocco dei contratti pubblici. “Il Ministro D’Alia – si legge in una nota - ha confermato l’intenzione del Governo di bloccare i rinnovi contrattuali del pubblico impiego per il 2014 avvalendosi delle previsioni della legge 122.Occorre chiarire che questa legge allo stato attuale non solo ha impedito dal 2009 qualunque aumento contrattuale, ma sono stati manomessi anche gli effetti dei contratti precedenti in materia di progressione di carriera, risorse aggiuntive per la contrattazione integrativa, l’erogazione dell’indennità di vacanza contrattuale e il blocco dei fondi negoziali. In pratica non solo in questi anni non sono stati erogati aumenti, ma sono stati intaccati anche i contratti precedentemente sottoscritti”.
 
“I dipendenti pubblici – prosegue il comunicato - hanno subito decurtazioni eccezionali motivate da una crisi economica che evidentemente si protrae solo per loro mentre sono stati emanati provvedimenti di defiscalizzazione della produttività solo per il settore privato. Silenzio assoluto poi sul destino del contratto 2013-2015 eroso per 2/3 e senza prospettiva la mancata apertura dei tavoli contrattuali, forse ad intendere che il blocco potrebbe anche prolungarsi”.
 
“Se il Governo intende smantellare il servizio pubblico – conclude la Cosmed - colpendo i dipendenti pubblici, cancellando i contratti di lavoro, mantenendo la vergognosa condizione di migliaia di precari e bloccando il turn over, dovrà assumersi le responsabilità pratiche e le reazioni conseguenti. Chiediamo al Parlamento di fermare l’iter del decreto del ministero dell’Economia che passa ora all’esame delle Commissioni, che rappresenterebbe il punto di rottura definitiva tra Governo e dipendenti pubblici del Servizio Sanitario Nazionale”.

17 maggio 2013
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