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Contratti e convenzioni nel Patto per la Salute. Montaldo: “Subito confronto con tutti gli attori"


Si comincerà dalla parte normativa. Nella cornice del nuovo Patto della Salute. È questa l’intenzione delle Regioni che apriranno a breve un vasto confronto con il Governo e i rappresentanti sindacali. Intervista al presidente del Comitato di settore e vice presidente della Regione Liguria che ci ha anticipato le mosse delle Regioni.

13 GIU - La coperta economica è cortissima e sperare di avere risorse economiche per chiudere contratti e convenzioni è impensabile. Se qualche cambiamento arriverà, riguarderà solo la parte normativa. Un cambiamento che sarà comune il frutto di un confronto con tutti gli attori coinvolti nella partita contrattuale e che si inserirà nella cornice del nuovo Patto della Salute.
E' quanto ha annunciato Claudio Montaldo, presidente del comitato di settore delle Regioni e assessore alla sanità della Liguria, in un’intervista a Quotidiano Sanità a margine della seduta odierna della Conferenza delle Regioni, che aveva all’ordine del giorno la bozza di atto di indirizzo per l’adeguamento degli accordi collettivi nazionali.
 
 
Assessore Montaldo, a che punto è la partita sui rinnovi contrattuali?
La conferenza dei Presidenti ha deciso di aprire un confronto vasto sul tema della situazione contrattuale. Un confronto che coinvolgerà l’intero mondo di quanti operano nel Ssn, quindi sia il personale in convenzione, ossia medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e specialisti, sia quello dipendente, ossia dirigenza medica e comparto. Questo perché è nostra intenzione confrontarci con il Governo per collocare la discussione dei rinnovi contrattuale nella cornice del nuovo Patto della Salute. È chiaro che dovremo muoverci nella consapevolezza di un’assenza di risorse. Uno scenario di cui non possiamo non prendere atto, e che ovviamente ha ricadute non solo sugli scenari nazionali, ma anche sui livelli regionali e aziendali.
 
Questo comporterà un intervento sul Decreto che interviene sul blocco contrattuale?
Il confronto con il Governo deve portare a verificare la possibilità di una eventuale modifica al Decreto per far sì che il blocco sia riferito alla sola parte economica, consentendo invece la via del confronto almeno sugli aspetti normativi. È evidente che un rinnovo delle condizioni contrattuali può aiutare, agevolare, creare delle condizioni per favorire i processi di riorganizzazione che sono in atto e di cui la sanità ha ancora bisogno. Questo richiederà tempo, ma vogliamo dare un segno di attenzione al mondo del lavoro, in questo caso particolare al mondo della sanità, per collocarlo in modo attivo nel processo di riorganizzazione che è rappresentato proprio dal Patto della salute sul quale speriamo di ricominciare presto a discutere
 
Che tempi prevede?
Abbastanza rapidi. Abbiamo intenzione di aprire i primi confronti già dalle prossime settimane. Cominceremo da quello con il Governo, con il quale siamo già in contatto, per calendarizzate i primi incontri. Il passaggio successivo sarà il confronto con il Comitato di settore.
 
Rimane il fatto che fino al 2014 le condizioni economiche per il personale non potranno cambiare?
Mi pare evidente che il Paese non è nelle condizioni di poterlo fare. È anche vero che dopo un periodo di blocco così consistente e così lungo, nel corso del quale sono cambiate tantissime cose, discutere delle convenzioni e dei contratti richiederà tempo. E in questo tempo cercheremo di capire se il Paese è nelle condizioni di non reiterare il blocco anche per il 2015. Oppure nel caso si dovesse prolungare questa stasi, capire come affrontarla. Ritengo comunque che questo sia un fatto positivo: voglio scommettere su un futuro migliore per il Paese, e noi ci faremo trovare pronti con una nuova struttura contrattuale.

13 giugno 2013
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