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Dossier. Pubblici dipendenti. Ecco il nuovo Codice di comportamento


Come gestire un regalo, il conflitto d’interesse, la prevenzione della corruzione, il comportamento in servizio e i rapporti con il pubblico. Dopo 13 anni cambiano le regole per tutti i dipendenti pubblici. E anche le sanzioni. D’Alia: “Vigileremo sulla sua piena attuazione”. Il nuovo Codice.

12 SET - Lo scorso 19 giugno è entrato in vigore  il nuovo Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (D.P.R. 16 aprile 2013, n.62 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 4 giugno 2013), che definisce i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che i pubblici dipendenti sono tenuti ad osservare.
“Il dipendente osserva la Costituzione, servendo la Nazione con disciplina ed onore e conformando la propria condotta ai principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa. Il dipendente svolge i propri compiti nel rispetto della legge, perseguendo l'interesse pubblico senza abusare della posizione o dei poteri di cui è titolare.”
Questo il primo dei principi generali richiamati.
 
Inoltre, il dipendente pubblico:
· è tenuto a rispettare i principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza e ad agire in posizione di indipendenza e imparzialità, astenendosi in caso di conflitto di interessi;
· non usa a fini privati le informazioni di cui dispone per ragioni di ufficio, ed evita comportamenti che possano nuocere agli interessi o all'immagine della pubblica amministrazione;
· orienta l'azione amministrativa alla massima economicità, efficienza ed efficacia, in una logica di contenimento dei costi, che non pregiudichi la qualità dei risultati;
· nei rapporti con i destinatari dell’azione amministrativa, assicura la piena parità di trattamento a parità di condizioni, astenendosi da azioni arbitrarie che comportino discriminazioni di qualsiasi tipo.
 
Dopo aver elencato i principi generali, il Codice entra nel vivo di tutti gli aspetti collegati al rapporto di lavoro: dalla gestione di regali o altre utilità alla comunicazione dei conflitti d’interesse, alla prevenzione della corruzione, al comportamento in servizio, ai rapporti con il pubblico. Disposizioni particolari sono previste per i dirigenti. Infine, la vigilanza e la responsabilità conseguente alla violazione dei doveri del codice.
 
"La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del codice di comportamento per i dipendenti pubblici è un importante passo in avanti nell'attuazione delle norme anticorruzione: il giro di vite che serviva per rendere le pubbliche amministrazioni impermeabili alle cattive pratiche e trasparenti agli occhi dei cittadini". Lo ha sottolineato Gianpiero D'Alia, Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione. "Il Dipartimento della Funzione Pubblica - aggiunge D'Alia - è pronto a fare un attento monitoraggio sulla corretta attuazione di queste norme, cosi come su tutte le disposizioni che riguardano la trasparenza e la lotta alla corruzione".
 
Le previsioni del Codice, che abroga il precedente decreto del Ministro per la funzione pubblica del 28 novembre 2000, sono integrate dai codici di comportamento adottati dalle singole amministrazioni. Si applica ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni (definite dal decreto legislativo 30 marzo 2001 n.165), che estendono, per quanto compatibili, gli obblighi di condotta a tutti i collaboratori o consulenti.
 
Previsto, a carico delle amministrazioni, l’obbligo di dare la più ampia diffusione del decreto, attraverso pubblicazione sul proprio sito internet istituzionale e nella rete intranet, e trasmissione a tutti i dipendenti e ai titolari di contratti di consulenza o collaborazione a qualsiasi titolo.

12 settembre 2013
© Riproduzione riservata

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