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Professioni regolamentate. Commissione Ue: “Eliminare gli ostacoli ingiustificati”


Sarà avviata un’analisi delle normative nazionali che coinvolgerà anche le organizzazioni di professionisti. “Ok alle restrizioni per proteggere il consumatore, ma no a misure troppo restrittive che possono scoraggiare o addirittura dissuadere i giovani dall'entrare nel mercato del lavoro”.

07 OTT - Migliorare l'accesso alle professioni, in particolare per mezzo di un ambiente normativo più adeguato e trasparente negli Stati membri. È questo l’obiettivo della Commissione Europea, che nei giorni scorsi ha adottato una comunicazione nella quale si annuncia l'inizio di una valutazione delle normative nazionali che disciplinano l'accesso alle professioni regolamentate, cioè quelle professioni il cui accesso è subordinato al possesso di qualifiche specifiche o per le quali l'uso di uno specifico titolo è protetto, come ad esempio i farmacisti.

“Le restrizioni – spiega una nota della Commissione Ue - esistono per ottimi motivi, per esempio per proteggere il consumatore. Tuttavia condizioni di accesso troppo restrittive a talune professioni possono scoraggiare o addirittura dissuadere i giovani dall'entrare nel mercato del lavoro. I diversi regimi normativi possono rendere difficile a professionisti qualificati la presentazione di candidature per impieghi in altri Stati membri”.

Secondo la Commissione, migliorare l'accesso alle professioni permetterebbe anzitutto di agevolare la mobilità dei professionisti qualificati all'interno del mercato unico e la fornitura di servizi professionali transfrontalieri. Ma “potrebbe inoltre avere una ricaduta positiva sulla situazione occupazionale e sulla crescita economica, in particolare perché i soli servizi professionali rappresentano circa il 9% del Pil nell'Unione europea”.

“Nonostante i nostri sforzi, la mobilità dei professionisti all'interno dell'Unione europea è bassa. Le condizioni di accesso a talune professioni possono essere complesse, onerose e spesso molto disparate fra i diversi Stati membri. Questo scoraggia i lavoratori dal cercare e trovare un impiego in altri Stati membri”, ha commentato Michel Barnier, commissario per il Mercato interno e i servizi. “Sono convinto – ha proseguito - che la mappatura delle professioni regolamentate da parte degli Stati membri, seguita da una disamina e da una valutazione delle barriere all'accesso alle professioni, sarà un esercizio utile. Non si tratta di deregolamentare le professioni né di sanzionare gli Stati membri bensì piuttosto di garantire un migliore accesso ai servizi professionali rivedendo quali siano le strutture d'ingresso che promuovono meglio un sistema semplificato, adeguato, sicuro e trasparente”.

Il processo avviato, tra le altre cose, invita gli Stati membri a condurre nei prossimi due anni una valutazione reciproca delle rispettive barriere in essere che limitano l'accesso ad alcune professioni. “Durante questo esercizio saranno pienamente coinvolte le parti interessate, in particolare quelle che rappresentano i professionisti”, assicura la Commissione Ue, spiegando che “questo consentirà anche un dialogo fra gli Stati membri che si avvalgono di approcci diversi per esaminare l'impatto di tutti i tipi di restrizioni formali e informali sull'accesso alle attività professionali”.

 

07 ottobre 2013
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