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Infermieri. Silvestro: "Parte dal Friuli Venezia Giulia mobilitazione per nuove competenze"


Il presidente nazionale Ipasvi, nel corso di un convegno a Grado, ha sottolineato che "se si vuole innovare e ridefinire la struttura sanitaria oggi, mica si può farlo lasciando fuori gli infermieri, 10mila solo in Friuli Venezia Giulia". L'assessore Telesca: "Integrare linea clinica e linea assistenziale".

16 NOV - Gli ostacoli che si frappongono all'evoluzione della proposta normativa sulle nuove competenze infermieristiche, elaborata nell'ambito di un tavolo tecnico attivato dal Ministero della Salute su richiesta delle Regioni, con il contributo della Federazione Nazionale dei Collegi degli Infermieri. E’ questo il tema su cui ha focalizzato l’attenzione Annalisa Silvestro, presidente nazionale Ipasvi, nel suo intervento al convegno ‘Le nuove competenze dell'infermiere, una chiave per il cambiamento del sistema salute in Friuli Venezia Giulia così come a livello nazionale’ promosso dai Collegi Ipasvi regionali di Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine che rappresentano oltre 10mila infermieri, operatori sanitari e vigilatrici d'infanzia.

“Speravo di darvi qui una buona notizia – ha spiegato Silvestro - e che il documento, firmato dal ministro Lorenzin, stava approdando alla Conferenza Stato – Regioni. Invece pare che i sindacati dei medici paventino sconfinamenti, esercizi non chiari nelle nostre competenze. Annuncio qui: se questa sarà la posizione ufficiale dei medici credo che vi chiederemo presto di manifestare pubblicamente, come infermieri, il nostro dissenso su questo modo di procedere. Andremo davanti ai consigli regionali di potestà primaria a dire con forza che, se è così, noi non ci stiamo: perché è mortificante e frustrante e non diamo ai cittadini quello che serve. Se si vuole innovare e ridefinire la struttura sanitaria oggi, mica si può farlo lasciando fuori gli infermieri, 10mila solo in Friuli Venezia Giulia. L'up grading formativo raggiunto dagli infermieri attraverso una formazione universitaria strutturata su due livelli sostanzia l'orientamento ad un utilizzo diverso e più ampio delle loro competenze professionali. È inconcepibile che ci si scandalizzi se a fare l'ecografia può essere anche un infermiere laureato e plurimaster”.

E sul ruolo e le funzioni della professione dell’infermiere è intervenuta anche Maria Sandra Telesca, assessore regionale alla Sanità in Friuli Venezia Giulia. “Intercettare il cambiamento della figura dell'infermiere e utilizzare questo nuovo ruolo e le nuove competenze a favore della pubblica sanità – ha auspicato - Occorre adesso una integrazione fra la linea clinica e la linea assistenziale”.

Durante i lavori ampio spazio è stato dedicato al tema della formazione. “Fra gli obiettivi del congresso anche l'aggiornamento migliorativo dei protocolli d’intesa con l’Università – ha sottolineato  il coordinatore Ipasvi FVG Flavio Paoletti, presidente di Ipasvi Trieste - Rispetto a percorsi formativi di competenze avanzate così come alla formazione di base e permanente. Soprattutto, chiederemo sia riconosciuta sotto il profilo di ruolo e contrattuale la forte azione degli infermieri di comunità e di microarea, così come la forte azione degli infermieri case manager. Chiederemo infine che sia garantita l’effettiva presenza numerica degli infermieri in termini di ore equivalenti lavorate e non di numero di risorse: l’attuale sistema, infatti, non tiene conto delle assenze per part time, aspettative, utilizzo della L.104, e finisce per creare disagi alla tenuta dei servizi e alla qualità assistenziale erogata nei confrontidei cittadini".

16 novembre 2013
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