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Rimborsi ex specializzandi. A Firenze consegnati altri assegni per altri 6 mln di euro


Il rimborso è per quei medici che hanno frequentato le scuole di specializzazione post-laurea, ma a cui lo Stato italiano non ha riconosciuto la borsa di studio prevista dalle direttive europee. Il prossimo 20 marzo parte la nuova azione collettiva. I medici coinvolti: "Invitiamo tutti i colleghi ad aderire".

25 FEB - Oggi a Firenze sono stati restituiti assegni per oltre 6 milioni di euro complessivi, come rimborso per i medici che hanno frequentato le scuole di specializzazione post-laurea, ma a cui lo Stato italiano non ha riconosciuto la borsa di studio prevista dalle direttive europee in merito. Proprio i camici bianchi coinvolti nella consegna odierna hanno invitato i colleghi ad aderire alle cause, a fronte di una giurisprudenza ormai consolidata che prevede restituzioni in tempi sempre più rapidi. Oltre al capoluogo toscano, simili iniziative si sono svolte infatti in altre città italiane, come Milano, Roma, Torino, Genova e Venezia, con l’erogazione di assegni per un totale di 25,5 milioni di euro nel giro di un solo anno, per oltre 327 milioni riconosciuti ai professionisti sanitari, tutelati da Consulcesi, dai Tribunali di tutta Italia.
 
“Doppia la specializzazione che ho frequentato e doppio il rimborso. Invito tutti i colleghi a richiedere quanto è loro diritto ricevere per ottenere da Consulcesi non una speranza ma una certezza”, ha dichiarato Monica Puttini, specializzata in Odontostomatologia e Medicina Legale, tra i rimborsati di oggi.

La consegna degli assegni, completamente esentasse, è un tassello importante di una vicenda che rischia di costare in tutto alle casse pubbliche 4 miliardi di euro secondo una stima che riguarda solo gli associati Consulcesi. Inoltre, si calcola che, soltanto in Toscana, siano ancora 5 mila i camici bianchi in attesa di un rimborso.

Plaude alla restituzione odierna anche il Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Firenze, Antonio Panti: “Sono lieto per i singoli medici che oggi hanno visto riconosciuto un diritto a lungo negato e hanno potuto ricevere un compenso che premia l’impegno e la dedizione cn cui hanno svolto la specializzazione”.
Anche il Presidente dell’Omceo di Pisa, Giuseppe Figlini: “Faccio le mie congratulazioni a tutti i professionisti rimborsati oggi, un ottimo augurio per il futuro”.

Come spiega Edoardo Pantano, Vice Presidente di Consulcesi: “Ormai quasi ogni mese, i nostri Associati vedono premiata la propria fiducia e costanza con rimborsi milionari: assegni a titolo di risarcimento per gli anni di specializzazione non retribuiti. Un diritto negato, finalmente riconosciuto. Ma migliaia sono ancora i camici bianchi che ancora devono ottenere quanto loro dovuto, per cui non ci fermiamo qui: il prossimo 20 marzo parte un'altra azione collettiva di rimborso per tutti i medici specializzati tra il 1982 e il 2006. Invito quindi tutti gli interessati a richiedere una consulenza, totalmente gratuita, sulla propria situazione specifica al numero verde 800.122.777”.


La consegna di oggi rappresenta l’atto finale di un vicenda giudiziaria che si è conclusa con una sentenza di condanna a carico della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei ministeri competenti, obbligati a pagare questa consistente somma in favore dei camici bianchi tutelati da Consulcesi, per il ritardo con cui sono state percepite le norme comunitarie che prevedevano l’obbligo di retribuire gli specializzandi.

La vicenda risale agli inizi degli anni Ottanta, quando furono promulgate le direttive europee (75/362/CEE, 75/363/CEE e 82/76/CEE) che imponevano a tutti gli Stati di membri di corrispondere il giusto compenso ai medici durante gli anni della scuola di specializzazione in medicina. Nonostante l’obbligo entrasse in vigore all’inizio del 1983, lo Stato italiano non ha corrisposto le borse di studio dovute ai medici immatricolatisi tra gli anni accademici 1982-1983 e 1990-1991. Più di recente si è aperto anche un secondo fronte per coloro che si sono iscritti tra il 1994 e il 2006. In quest’ultimo caso le borse di studio sono state pagate, ma non comprendevano la corresponsione degli oneri previdenziali e la copertura assicurativa dei rischi professionali e degli infortuni. Il mancato adempimento ha creato un enorme contenzioso di fronte ai tribunali di tutta Italia da parte dei camici bianchi ingiustamente discriminati.

Consulcesi, oltre a essere attiva da oltre 20 anni sul fronte della difesa dei diritti dei medici e ad aver già ottenuto sentenze positive per migliaia di medici, per un totale di oltre 327 milioni di euro, ha anche coinvolto il mondo politico e istituzionale per trovare una soluzione definitiva alla questione. Grazie al suo intervento, è stato infatti presentato un disegno di legge che prevede un rimborso forfettario di 13 mila euro per ciascun anno di frequenza della scuola di specializzazione in medicina (a.a. 1982/1983-1990/1991), ai medici che avranno presentato domanda presso le sedi giudiziarie competenti: unica soluzione praticabile per garantire allo stesso tempo i legittimi interessi dei medici che non hanno ricevuto quanto loro dovuto e l'esigenza dello Stato di contenere i costi. Imminente anche la presentazione di un nuovo Ddl che si occupa degli specializzandi 1994-2006 di cui, anche in questo caso, Consulcesi ha seguito da vicino l’iter istituzionale.

25 febbraio 2014
© Riproduzione riservata

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