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Farmacia dei servizi: Fofi e Federfarma in audizione alla Camera


Ammodernare il servizio, non stravolgerlo. Questo il senso dell’intervento del presidente degli Ordini dei farmacisti, Andrea Mandelli, ascoltato ieri in commissione Igiene e Sanità del Senato sul tema del riordino del settore. Sulla stessa linea Annarosa Racca, presidente Federfarma, che ha chiesto ai senatori di non smantellare il sistema attuale, che è “efficiente e capillare”.

26 NOV - Il servizio delle farmacie italiane ''è ordinato, capillare, diffuso. È dunque necessario ammodernarlo, ma senza stravolgerlo''. Queste le parole che il presidente della Fofi, Andrea Mandelli, ha rivolto ai senatori nel corso dell’audizione di ieri in commissione Igiene e Sanità del Senato. Sulla stessa linea anche Annarosa Racca, presidente Federfarma, che ai senatori ha chiesto di rigettare “l’ipotesi di sanatoria degli esercizi commerciali che attualmente distribuiscono SOP e OTC” permettendo la distribuzione al di fuori della farmacia dei farmaci di fascia C con obbligo di ricetta medica. “Rappresenterebbe di fatto lo smantellamento della più importante regola (la Pianta Organica) che garantisce ai cittadini l’efficienza e la capillarità della rete delle farmacie”, ha affermato Racca in audizione.
Il confronto con i senatori è stato secondo il segretario della Fofi, Maurizio Pace, “positivo per le tesi federali”. Mandelli ha ricordato che il servizio farmaceutico italiano si caratterizza per la capillarità della rete delle farmacie sul territorio ed un’organizzazione efficiente, che assicurano ai cittadini un’assistenza continua 24 ore su 24 facilmente accessibile. “Per queste caratteristiche, per la sua economicità, tale servizio è percepito dalla popolazione come un servizio di elevata qualità e professionalità” ha sottolineato il presidente della Fofi, che per questo richiede che ogni intervento sia solo su alcuni aspetti che attualmente pongono delle criticità. L’obiettivo principale della riforma, secondo Mandelli, dovrebbe essere consentire l’apertura di un numero significativo di farmacie attraverso l’attualizzazione dei vigenti parametri per l’istituzione delle sedi farmaceutiche e l’assegnazione rapida delle sedi vacanti, con previsione di un fondo di solidarietà per sostenere quelle svantaggiate. Per il presidente della Fofi occorre poi prevedere l’obbligo della presenza del farmacista nelle case di cura e residenze protette e nelle comunità; l’istituzione della figura del farmacista di reparto nelle strutture ospedaliere; la previsione di un organico dei farmacisti nelle farmacie aperte al pubblico parametrato al fatturato della farmacia; una diversa remunerazione del comparto con un contratto sanitario e non del commercio; la previsione dell’assunzione della responsabilità del farmacista che si concretizza nell’apposizione della firma da parte del professionista all’atto della dispensazione.
“L’Italia ha bisogno di una evoluzione stabile del sistema, non di una riforma destrutturante'' ha concluso Mandelli a margine dell’audizione. “Anche perché, come mostrano i dati che abbiamo presentato,quei paesi europei che hanno imboccato la via della liberalizzazione si sono trovati di fronte a una scelta che non è stata poi così favorevole per cittadino''.

Sulla stessa lunghezza d’onda la presidente di Federfarma, che a margine dell’audizione ha affermato come sia “necessario che la farmacia operi in un contesto di regole, individuate a tutela della salute pubblica. E’ solo grazie all’esistenza di regole precise – ancorché sempre migliorabili - che la farmacia è un servizio efficiente e l’elevato grado di apprezzamento dei cittadini è stato riconfermato proprio in questi giorni dai risultati della indagine del CFMT sui servizi che, anche quest’anno, ha attribuito alle farmacie il punteggio più alto in assoluto,  in posizione piu’ elevata rispetto a sanità privata, assistenza anziani, asili nido, sanità pubblica.  Per questo Federfarma è d’accordo a adeguare le regole, ma contraria ad eliminarle”.
Per migliorare ulteriormente la capillarità del servizio, Federfarma ipotizza un adeguamento del quorum (il rapporto tra numero degli abitanti e delle farmacie) “affiancato però dal rientro in farmacia di molti farmaci che oggi sono distribuiti negli ospedali e nelle strutture pubbliche e dalla definizione, prevista dalla legge 122/2010, di un nuovo sistema di remunerazione che assicuri sostenibilità economica alla farmacia”.

26 novembre 2010
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