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Medicina d'urgenza. Oggi mobilitazione nazionale contro tagli a scuola di specializzazione


"Più posti tali, meno persone salverai”, è lo slogan della giornata promossa da Simeu, Sis-118, Acemc e Fimeuc, che al Governo rivolgono un appello per chiedere una corretta distribuzione delle risorse da assegnare alle scuole di specializzazione in base ai fabbisogni reali definiti dalle Regioni.

05 MAR - In tutta Italia potrebbero essere meno di 50 i contratti di formazione per la specializzazione in Medicina d'urgenza finanziati dal Governo per l'anno 2013/2014, mentre la Conferenza Stato-Regioni denuncia un fabbisogno di circa 300 nuovi contratti di specialità all'anno per l'emergenza sanitaria e a fronte di una richiesta di accesso alla scuola che, negli anni scorsi, ha quasi sempre superato le 400 domande di medici appena laureati. Questo su un totale di 3.200/3.300 borse di specializzazione post lauream di discipline mediche previste per l'anno accademico 2013/2014, contro la richiesta della Conferenza Stato-Regioni di circa 7.000 posti complessivi.

Sono questi i numeri che hanno indotto i medici specializzandi in medicina d'Emergenza-Urgenza a mettere in atto, oggi, un flash-mob a Roma davanti al Ministero dell'Università per esprimere le loro preoccupazioni in merito al taglio del numero di contratti di formazione specialistica e il conseguente impatto sulla qualità delle cure del Sistema sanitario nazionale, in particolare nel settore critico dell'emergenza-urgenza.

L'iniziativa è dei medici specializzandi della Scuola di Medicina d’Emergenza-Urgenza (MEU), in collaborazione con la Società Italiana di Medicina d’Emergenza-Urgenza (SIMEU) e con l’appoggio della Conferenza Permanente dei Direttori della Scuola di Specializzazione in Medicina d’Emergenza-Urgenza, ed è rivolta a tutte le autorità di Governo e a tutta la popolazione.

“Più posti tagli, meno persone salverai”, avvertono i promotori della manifestazione affermando che “come medici specializzandi della scuola di Medicina d'Emergenza-Urgenza siamo molto preoccupati riguardo la riduzione dei contratti ministeriali previsti per l’anno 2013-2014. Quest’anno sono previsti fondi per appena 3200-3300 nuovi contratti di formazione specialistica. Lo scorso anno furono finanziati 4500 contratti, un numero già insufficiente rispetto al fabbisogno richiesto dal Sistema Sanitario Nazionale per mantenere uno standard assistenziale dignitoso. Il Pronto Soccorso e il sistema di Emergenza Territoriale stanno assumendo un ruolo sempre più centrale nella cura delle persone con problematiche mediche, psicologiche e sociali. La progressiva riduzione delle risorse e la cronica carenza di posti letto adeguati alla tipologia di pazienti che sono presenti sul nostro territorio nazionale hanno reso il ruolo del sistema dell'emergenza-urgenza ancora più cruciale nella cura delle persone”.

“Tutti i cittadini – ricordano infatti i medici - si rivolgono al Pronto Soccorso per cercare un aiuto in questo momento di crisi sociale e l'opinione pubblica rischia di percepire la risposta a questa domanda di sanità, fatta di superlavoro per gli operatori e di lunghe attese, come un disservizio, senza rendersi conto che si tratta di un tema ben più complesso. E' per questo che un Paese civile - concludono - deve puntare alla formazione specialistica in questo settore, creando professionisti capaci di gestire situazioni complesse in tempi brevi, con elevata competenza professionale”.

 

05 marzo 2014
© Riproduzione riservata

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