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Igienisti. SItI: “Proposta di legge sulle Agenzie ambientali: siamo pronti a fare la nostra parte”


La società scientifica chiede di partecipare al Tavolo dei Livelli essenziali delle prestazioni tecniche ambientali (Lepta), previsti dal provvedimento in discussione al Senato. “Occorre uno sforzo di integrazione tra operatori sanitari e gli addetti ai controlli ambientali per delineare le azioni di prevenzione e di precauzione”

16 MAG - Gli igienisti italiani chiederanno di partecipare al Tavolo dei Livelli essenziali delle prestazioni tecniche ambientali (Lepta), previsti dalla proposta di legge sulle Agenzie ambientali approvata il 17 aprile dalla Camera e ora in discussione al Senato.
Un provvedimento che per la SItI “potrebbe aumentare la credibilità del sistema dei controlli con la garanzia di standard qualitativi e quantitativi di controlli ambientali in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale”. E dar sì che “gli operatori della prevenzione potranno dire quali e quanti controlli ambientali sono necessari per la tutela della salute umana”.
 
Purtroppo però, sottolineano gli igienisti, non vengono previste risorse economiche e c'è il rischio che tutto resti come prima. L'UE chiede ai Paesi Membri una pianificazione dei controlli basata su “ampio e diffuso sistema informativo ambientale, coordinamento dei corpi ispettivi, collaborazione con le imprese”, ma in Italia siamo lontani da questo modello. Il nostro sistema è caratterizzato da undici strutture e corpi ispettivi che fanno controlli in campo ambientale, con regole complesse che sfociano in incertezze (delle pubbliche amministrazioni), ritardi (che penalizzano le imprese) e sanzioni che sono spesso applicate con un eccesivo grado di discrezionalità.
 
“Sono diverse le ragioni del sostanziale fallimento delle politiche ambientali italiane negli ultimi 20 anni, come ha sancito l'Ocse in un documento dello scorso anno - ha affermato Carlo Signorelli, Vicepresidente della Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (SItI), nel corso del Convegno “Adeguare la sanità pubblica al momento storico del Paese” organizzato a Capri dalla SItI e dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università Federico II di Napoli -. Ci sono state azioni non coordinate tra ambiente, sanità e imprese e troppe frammentazioni normative che hanno favorito ideologie contrapposte. Ci sono anche grandi difficoltà dei decisori per i gravi fenomeni legati alla criminalità organizzata. Occorre per il futuro fare uno sforzo di integrazione tra operatori sanitari e altre professionalità ed in particolare con gli addetti ai controlli ambientali per programmare e valutare i dati rilevanti per la salute dell'uomo e delineare le azioni di prevenzione e di precauzione”.

16 maggio 2014
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