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Riforma PA. Grasselli (Fvm): “No al dirigismo politicante”


Il presidente della Federazione Veterinari e Medici contro le dichiarazioni del ministro Madia sul taglio del 50% delle agibilità sindacali. “Intervento che la ministra per altro ha motivato solo con l'urgenza di dare in pasto all'opinione pubblica una punizione contro una casta nuova, finalmente diversa da quella dei politici”.

24 GIU - “Rottamare il 50% dei diritti di rappresentanza dei sindacati può essere una priorità ? Certamente se si vuole demolire quella parte di costituzione che tutela i diritti dei lavoratori a favore di un dirigismo politicante che distribuisce denari ai bisognosi (80 euro) mentre impedisce la contrattazione nazionale degli altri lavoratori i quali, nel modello di società futura prevedibile, potranno essere comperati, premiati, promossi e pensionati sulla base di graziose elargizioni individuali che il potere esecutivo potrà conferire e togliere al di fuori e al di sopra di qualsiasi rappresentanza sindacale e di qualsiasi legge o contratto collettivo”. Così il presidente di FVM Cosmed Aldo Grasselli replica alle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dal ministro Marianna Madia in merito alle ipotesi di un taglio del 50% delle agibilità sindacali.

“Il Ministro, però – evidenzia Grasselli - dimentica che nell'incontro con le Confederazioni che si è svolto a Palazzo Vidoni il 12 giugno  le critiche e le proposte correttive che le Confederazioni hanno sollevato sono state numerose  su tutti i punti della riforma e che la ministra Madia, sentito il clima, si era limitata a dire che i testi forniti dalla stampa non avevano nulla di ufficiale e che disconosceva le stesse bozza uscite, a sua insaputa, dal ministero. Le critiche delle Confederazioni in modo quasi del tutto unanime  hanno riguardato i temi del lavoro, del precariato, del turn over, dei contratti e  dell'innovazione mentre hanno generosamente e elegantemente evitato di contestare alla ministra l'intervento sui diritti sindacali. Intervento che la ministra per altro ha motivato solo con l'urgenza di dare in pasto all'opinione pubblica una punizione contro una casta nuova, finalmente diversa da quella dei politici già piuttosto mal vista nel paese”.

“Il Governo Renzi – conclude Grasselli - sta facendo quello che Berlusconi e Brunetta non erano stati capaci di fare: una riforma iper liberista del mondo del lavoro. A Berlusconi lo chiedeva l'Europa, Renzi, come ama ripetere, lo fa perché ciò che c'è da fare lo sa da solo”.

 

24 giugno 2014
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