Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Venerdì 26 APRILE 2024
Lavoro e Professioni
segui quotidianosanita.it

Riforma PA. La lettera dello Smi: "Su deroghe al pensionamento dei medici, no a figli e figliastri"


La richiesta del sindacato, contenuta in una lettera inviata al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ai ministri, Madia, Lorenzin, Giannini e ai presidenti delle Regioni, chiede una modifica al testo per evitare che si impedisca il "necessario turn over nella nostra sanità pubblica e l’entrata e valorizzazione di nuove energie e professionalità".

24 LUG - Il Sindacato dei Medici Italiani-Smi ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ai ministri, MadiaLorenzin, Giannini, e ai presidenti delle Regioni chiedendo che la cosiddetta riforma della pubblica amministrazione, nel suo iter di conversione in Parlamento, venga modificata per impedire che si consenta ad alcuni settori della dirigenza medica di poter andare in pensione con delle deroghe, eludendo “l’unico criterio dell’età anagrafica", che deve essere, scrivono, "il naturale end point per tutti”. "Così - si legge - si impedisce il necessario turn over nella nostra sanità pubblica e l’entrata e valorizzazione di nuove energie e professionalità nell’organizzazione dei servizi".
 
La lettera a firma del vice segretario Smi, Francesco Medici, rivolgendosi, appunto, all’Esecutivo Renzi, ricorda come, una legge si possa considerare "giusta e condivisibile, solo se è uguale per tutti". "Una grande riforma della pubblica amministrazione - ha spiegato Medici - non può tradire questo principio, una considerazione quasi scontata, eppure per il Governo, nella sanità, qualcuno è meno uguale che altri".
 
Per questa ragione lo Smi ritiene che, "con le modifiche richieste, il sistema a regime produrrà due effetti positivi: i medici con maggiore esperienza andranno a coprire i posti lasciati liberi dai colleghi pensionandi e le nuove leve entreranno a sostituire i colleghi diventati dirigenti apicali". "Ciò - ha aggiunto il vice segretario Smi - permetterebbe l’assunzione di 7.000 giovani medici e lo sblocco, al contempo, di 7.000 carriere".
 
All’iniziativa ha aderito il Coordinamento nazionale precari dello Smi: "Modificare la riforma della P.A sul nodo dell’età pensionabile - ha spiegato Emiliana Sanfilippo, giovane dirigente nazionale Smi - è giusto e necessario. Ed è una prima risposta strutturale anche al nodo endemico del precariato. Un problema che non si rivolve mantenendo incollate alle poltrone medici e universitari del Ssn. Bisogna far saltare questo tappo che impedisce a molti professionisti di progredire di carriera e ai più giovani di entrare stabilmente nel mondo del lavoro. Quando si scrive che l’Italia è “un paese per vecchi”, non si fa solo riferimento all’invecchiamento della popolazione, ma anche all’incapacità di utilizzare e mettere a regime le molte risorse parcheggiate nel limbo della precarietà. Dare spazio ai giovani - ha concluso - conviene a tutti, ai medici, al Ssn, al Paese".

24 luglio 2014
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Lavoro e Professioni

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy