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Insediato il nuovo direttivo Sigo: "la priorità è il riordino dei punti nascita"


“Si proceda senza deroghe”, ha affermato il neopresidente Nicola Surico. “E le donne capiscano che è meglio sopportare minimi disagi logistici ma avere strutture che garantiscono al meglio la salute di madre e bambino”.

12 GEN - “Non sono ammissibili deroghe al piano di riordino dei punti nascita: le strutture con meno di mille nascite l’anno vanno riconvertite. Saremo noi ginecologi, per primi, a spiegare alle nostre pazienti che è meglio sopportare alcuni minimi disagi logistici, magari qualche chilometro in più, ma avere strutture che garantiscono al meglio la salute di madre e bambino”.
Questa la prima dichiarazione di Nicola Surico, nuovo presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo) in carica dal primo gennaio fino al 2013. Il neopresidente dei ginecologi garantisce l’appoggio della categoria al piano di riordino dei punti nascita proposto dal Ministro Fazio ed approvato a fine anno dalla Conferenza Stato-Regioni. “Sappiamo che i veri problemi si presenteranno ora, sul territorio, in fase di applicazione delle nuove disposizioni, che prevedono la razionalizzazione/riduzione progressiva dei centri con un numero di parti inferiore a 1000 l’anno. Per scongiurare resistenze a livello locale - ha aggiunto - ci faremo portavoce, in prima persona, di una sensibilizzazione delle donne, per sottolineare come questi criteri vadano a loro tutela. Questo è il primo passo per una nuova stagione della ginecologia nel nostro Paese, sulla base di un rinnovato rapporto di fiducia fra donne e medici”.
“Le pazienti - ha proseguito Surico - devono potersi  recare con serenità nelle nostre strutture e devono sapere che la Sigo si sta adoperando, e continuerà a farlo, per collaborare con le Istituzioni nell’applicazione delle migliori evidenze a favore della donna e del bambino”.
Quanto alle priorità del suo mandato, il presidente eletto nel congresso Sigo del novembre scorso, sottolinea la necessità di “un’alleanza fra istituzioni diverse, per garantire professionalità complete. Ancora oggi esistono scuole di specializzazione sprovviste delle strutture adeguate. Così come vanno rivisti i criteri di accreditamento dei corsi di formazione: abbiamo assistito ad una proliferazione di proposte purtroppo non sempre adeguate. Va promossa un’effettiva integrazione della funzione universitaria di didattica con gli ospedali di insegnamento, previsti dal piano e le Società scientifiche vanno coinvolte direttamente e si devono fare garanti della qualità. La Sigo intende lavorare fianco a fianco delle Istituzioni per tradurre al più presto in realtà quanto previsto dalla riforma”, ha concluso. 

12 gennaio 2011
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