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Influenza: Medici di famiglia e ginecologi in coro: “Vaccinatevi”


L’aumento dei casi d’influenza e la diminuzione delle persone che si sono vaccinate non far star tranquilli i medici. “Gli anziani e la popolazione a rischio per proteggersi dall'influenza devono vaccinarsi immediatamente”, ha affermato il segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo, mentre Nicola Surico (presidente Sigo) ha dichiarato che come il vaccino “rappresenta un efficace strumento di prevenzione e conferisce immunità anche ai neonati”.

19 GEN - "Il vaccino è disponibile presso le Asl - ricorda Milillo - Purtroppo a distanza di quasi tre mesi dall'inizio della campagna vaccinale si registra un calo delle vaccinazioni e questo per effetto della campagna mediatica dello scorso anno sul vaccino pandemico. Ora – prosegue il segretario della FIMMG - il nostro impegno è quello di sollecitare i cittadini alla vaccinazione. Lanciamo un appello ai medici e agli operatori sanitari perché si facciano ‘testimonial’ attivi della vaccinazione antinfluenzale: l’unica arma in grado di evitare il moltiplicarsi dei casi e purtroppo anche dei decessi.”
 “Le donne in gravidanza possono sottoporsi alla vaccinazione anti-influenzale senza timori. Non è stata evidenziata nessuna relazione causa-effetto fra l’impiego di questo strumento di prevenzione e difetti congeniti del nascituro. La sua somministrazione è raccomandata nel secondo e terzo trimestre di gestazione”. La Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) sottolinea come la vaccinazione possa essere un vantaggio non solo per la donna, ma anche per il nascituro. “È una misura efficace nell’80% dei casi – spiega il prof. Nicola Surico, presidente della SIGO -, inoltre conferisce immunità ai piccoli nati da madri vaccinate in gravidanza. La campagna di prevenzione è iniziata all’inizio di ottobre, ma non è troppo tardi per aderire: sono necessari circa 15 giorni prima di ottenere una copertura completa, per cui chi si vaccina adesso può non essere ancora protetto quando il virus comincerà a circolare con maggior vigore, tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio”. Se lo scorso anno il virus A/H1N1 è stato l’unico protagonista e ha provocato una vera e propria pandemia, quest’anno è accompagnato da altri due “ceppi”, entrambi di origine australiana, mantenendo tuttavia la sua caratteristica di estrema aggressività. “Contrariamente alla Gran Bretagna – conclude il prof. Surico -, dove l’influenza ha già raggiunto il suo picco causando decine di morti, in Italia l’epidemia sta seguendo un corso regolare. La fascia d’età più colpita si conferma quella dei bambini da 0 a 4 anni, seguita dai piccoli dai 5 ai 14 anni, dai 15-64enni, infine dagli over 65”.


19 gennaio 2011
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