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Pensionati. Stop incarichi dirigenziali nella Pa. Fedir Sanità: "Fatta la legge, aggirato l'ostacolo"


Per il segretario del sindacato dei tecnici, amministrativi e gestionali del Ssn nella circolare del ministro Madia ci sono troppe eccezioni che non favoriscono il ricambio generazionale. "L'impressione è che sia stato trovato l'inganno per lasciare le mani libere alla parte politica di continuare a nominare persone di gradimento".

09 DIC - “Il ministro Marianna Madia ci ha fatto finalmente sapere che le PA non potranno dare più incarichi a persone in quiescenza con l’obiettivo di favorire il ricambio generazionale. Fanno eccezione gli incarichi di docenza e ricerca ma anche gli incarichi professionali di natura sanitaria. Vietati sono invece gli incarichi di direttore scientifico o sanitario. Quando abbiamo appreso che finalmente venivano presi provvedimenti sui pensionati che ancora operano all’interno della PA, abbiamo tirato un sospiro di sollievo, perché da anni ci battiamo affinchè sia garantito il ricambio generazionale e non la poltrona di qualcuno. Però ci è dispiaciuto constatare che fra le maglie della circolare del Ministro Madia si nasconde la vera ratio dell’iniziativa: garantire comunque a qualcuno di occupare alcune posizioni nella PA pur essendo pensionato, altrimenti non ci sarebbero state nella circolare una serie di eccezioni che noi non possiamo accettare”. Questo il commento del segretario nazionale di Fedir Sanità, Antonio Travia, in merito alla circolare firmata dal ministro per la semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Marianna Madia per dettagliare l’applicazione dell’articolo 6 del decreto legge del 24 giugno 2014, n.90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014 n. 114, che ha introdotto “nuove disposizioni in materia di incarichi dirigenziali a soggetti in quiescenza”.

Il sindacato dei tecnici, amministrativi e gestionali del Ssn evidenzia tutti i limiti del provvedimento. “Fedir Sanità – continua Travia - che ha fortemente voluto la norma che vieta ai pensionati di avere incarichi pubblici perchè nel Ssn i pensionati che fanno i direttori generali, sanitari ed amministrativi aziendali (percependo pensione e stipendio) non si contano, davvero non comprende perchè i commissari straordinari e sub commissari debbano essere esclusi dai divieti.  Non pare infatti sufficiente a giustificare l'esclusione l'eccezionalità della carica e la temporaneità della stessa, soprattutto se si considera che nel Ssn i poteri esercitati da tali figure sono tutt'altro che limitati e non è del tutto infrequente che la durata sia tutt'altro che temporanea (troppo spesso dura anche anni). L'impressione è che fatta la legge sia stato trovato l'inganno per lasciare le mani libere alla parte politica di continuare a nominare persone di gradimento ed il timore è che le figure commissariali e sub commissariali aumentino a dismisura per aggirare l'ostacolo della legge. Il ministro ha invece scritto nella circolare che le nuove disposizioni sono espressive di un indirizzo di politica legislativa volto ad agevolare il ricambio e il ringiovanimento del personale nelle pubbliche amministrazioni".  

09 dicembre 2014
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