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Brunetta: l’E-health farà risparmiare ogni anno 12,4 mld al Ssn


Medici in rete, ricette e certificati di malattia digitali, fascicolo sanitario elettronico, prenotazioni di prestazioni online con pagamenti e refertazione digitale. In due parole sanità digitale, in termini pratici 12,4 miliardi risparmiati ogni anno dal Ssn. Lo sostiene il report del ministro Brunetta inviato a Vasco Errani, presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni.

27 GEN - Glielo aveva promesso e lo ha fatto: Renato Brunetta, ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione ha inviato al presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani un report sugli studi fin qui condotti sul tema dei risparmi realizzabili attraverso la digitalizzazione e i programmi di e-Health ovvero medici in rete, certificati di malattia digitali, fascicolo sanitario elettronico, e via dicendo.
I dati, consultabili da tutti sul sito del Ministero guidato da Brunetta, li aveva chiesti lo stesso presidente Errani, in occasione della sottoscrizione tra le due istituzioni di un protocollo d’intesa su iniziative comuni in materia di e-Government.
 
In una nota il Ministro afferma che “secondo uno studio di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici del 2010 l’ntroduzione delle ICT nella sanità (medici in rete, ricette e certificati di malattia digitali, fascicolo sanitario elettronico, prenotazioni di prestazioni online con pagamenti e refertazione digitale, telemedicina) comporterebbe un risparmio complessivo stimato in 12,4 miliardi di euro (pari all'11,7% dell'intera spesa del Servizio Sanitario Nazionale). L’introduzione della sola ricetta digitale comporterebbe invece un risparmio di circa 2 miliardi di euro (pari all’1,84% della spesa Ssn). Si tratta di stime derivanti da elaborazioni di Confindustria basate sullo studio “Best Demonstrated Practice eHealth  Impact”, commissionato dalla Commissione europea a Booz Allen Hamilton (2005). Le stime ottenute sono state confermate da alcuni casi di studio realizzati nelle regioni Campania, Piemonte e Marche”.
 
“Un altro studio – riferisce ancora la nota di Brunetta – elaborato questa volta dal Tavolo della Sanità Elettronica (sede istituzionale di confronto tra Regioni e Province autonome), sostiene che grazie all’introduzione della ricetta digitale si otterrebbe una riduzione tra 1,8 e 2,1 miliardi di euro annui (pari all’1,6-1,9% della spesa del Ssn): 600 milioni di euro derivanti dall'abolizione dei flussi cartacei e 1,2-1,5 miliardi di euro derivanti dalla riduzione di abusi e di errori materiali”.
 
Il Ministro ricorda inoltre al presidente Errani che “la regione Lombardia ha annunciato l’attivazione del progetto ‘ricetta digitale’ a partire dal 2011: i risparmi, riferiti alla regione, sono stati stimati in circa 1 euro a ricetta, per un totale superiore ai 50 milioni di euro. La stima si riferisce esclusivamente ai risparmi derivanti dall’abolizione dell’intero ciclo della ricetta rossa”.
 
Nell’ultima parte del report, quella dedicata ad “altri risparmi”, le stime del Ministero prevedono che, grazie all’introduzione del certificato di malattia on-line,sarà possibile risparmiare complessivamente una cifra stimabile di 590 mln che Brunetta spiega in questo modo: “500 milioni di euro a favore dell’Inps derivanti dall’abolizione del data entrydei certificati di malattia cartacei; 20 milioni di euro a favore delle imprese derivanti dalla possibilità di un monitoraggio più efficace dell’assenteismo attraverso il certificato di malattia elettronico (attualmente le giornate indennizzate sono 60.277.000 per un costo totale di 1,9 miliardi l’anno, di cui 1,6 a carico delle imprese); 70 milioni di euro derivanti dall'abolizione dell’invio con raccomandata del certificato di malattia all'INPS e al datore di lavoro (il costo di ogni raccomandata è pari a 2,80 euro e i certificati di malattia emessi per i dipendenti del settore privato sono circa 12 milioni l’anno, per un totale di 24 milioni di raccomandate inviate ogni anno)”.
 
Brunetta segnala infine a Errani ulteriori risparmi “possibili derivanti dall’adozione dei servizi di pagamento e di refertazione online che – oltre a introdurre semplificazioni e agevolazioni consistenti per i cittadini, sia in termini di tempo che di costi – consentirebbero di accelerare il percorso di innovazione dei sistemi informativi e delle procedure aziendali, favorendo la messa a sistema di soluzioni spesso attivate in forma sperimentale. Questo intervento può generare un impatto quantificabile, in termini di minore spesa pubblica, in oltre 400 milioni di euro annui”.

27 gennaio 2011
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