De Filippo all’Ipasvi su nuove competenze: “Nessuno sarà in condizione di mettere retromarcia”
Il dibattito sulle nuove competenze infermieristiche è “antico e con sedimentazioni troppo vecchie che vanno affrontate e risolte definitivamente”. Infermieri “non sono figli di un dio minore” e “le competenze sono già state implementate nella pratica e consolidate nel percorso formativo. Non si può far finta di non vedere”.
06 MAR - Dopo l’assenza nel giorno dell’apertura del Congresso Ipasvi di rappresentanti del Ministero (fatto che aveva irritato non poco gli infermieri) oggi il sottosegretario alla Salute
Vito De Filippo ha portato i suoi saluti all’assemblea. Un discorso di circa un quarto d’ora dove il sottosegretario oltre a rivendicare le basi di programma e di risorse definiti lo scorso anno, ha toccato il caldissimo dibattito delle nuove competenze infermieristiche con annesso riferimento al famoso comma 566 della legge di Stabilità.
“Il comma 566 non è una secca decisione collocata lì tanto per dare una risposta ad un dibattito – ha rivendicato - ma è il frutto di un lavoro condiviso di riorganizzazione del Ssn che ha le sue direttrici nel Patto per la Salute e la Legge di Stabilità”. Per De Filippo il “dibattito sulle nuove competenze infermieristiche è antico e con sedimentazioni troppo vecchie e va risolto definitivamente. Lo dico senza aderire in maniera partigiana alla vostra iniziativa, ma è evidente che le competenze si sono già implementate nella pratica e consolidate anche nel percorso formativo sancito dagli ordinamenti”. “Gli infermieri non sono figli di un dio minore – ha detto poi De Filippo precisando che è come “se non avessimo la capacità e la voglia di vedere quello che è successo in molti territori dove ci sono buone pratiche che hanno consentito, con un appassionato lavoro che non ha guardato con il centimetro alle competenze tra medici, infermieri, pediatri, specialisti e ospedale, di ottenere ottimi risultati finalizzati a rendere un miglior servizio ai cittadini”.
“Spero che nei prossimi mesi – ha poi sottolineato – non ci sia un dibattito che voglia misconoscere non tanto il comma 566, ma come dice anche ministro, il portato complessivo del patto per la salute di cui anche gli infermieri fanno parte“.
De Filippo si è infine detto convinto che “nessuno sarà in condizione di mettere la retromarcia, perché se si la mette retromarcia vuol dire che non si vogliono realizzare i cambiamenti per riorganizzare il Ssn”.
06 marzo 2015
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