Cassazione. Se il medico convenzionato compie errori è responsabile anche la Asl
di L.F.
La Corte riconosce la responsabilità dell’Azienda e la condanna a risarcire il danno. Il caso risale al ’97 quando un medico di base ritardò una visita domiciliare e fornì un’errata diagnosi ad un uomo che presentava sintomi da ischiemia cerebrale e che a seguito di ritardo ed errore rimase paralizzato nella parte sinistra. LA SENTENZA
30 MAR - “L'ASL è responsabile civilmente del fatto illecito che il medico, con essa convenzionato per l'assistenza medico-generica, abbia commesso in esecuzione della prestazione curativa, ove resa nei limiti in cui la stessa è assicurata e garantita dal S.S.N. in base ai livelli stabiliti secondo la legge”. È questo il principio base sancito dalla Cassazione in una sentenza che ha condannato un’azienda sanitaria piemontese come responsabile del danno e a risarcire le vittime.
Il caso risale al 1997 e riguarda la causa presentata da due coniugi contro il medico di base e la Asl. Il medico, condannato in secondo grado e che non ha fatto ricorso in Cassazione, a fronte di una chiamata della moglie del paziente che presentava sintomi di ischemia cerebrale sarebbe intervenuto il giorno dopo e avrebbe prescritto cure inadeguate”. Tutti elementi che avevano portato alla paralisi della parte sinistra del paziente che fino alla morte ha avuto necessità di cure e assistenza continue.
Come detto in secondo grado era stato condannato il medico di base ma la Cassazione ha sancito che oltre a lui è responsabile anche la Asl e dovrà anch’essa risarcire il danno.
L.F.
30 marzo 2015
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