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Fials: ”Le divisioni tra sindacati medici indeboliscono la professione e la sanità”


Ognuno ha inteso intraprendere la propria strada, ognuno egoisticamente ha voluto distinguersi dalle posizioni degli altri sindacati. Ma la divisione non fa altro che favorire e rafforzare le tesi del governo: nessun rinnovo contrattuale per i dipendenti pubblici. Fials aperta e disponibile a confronti e azioni unitarie

08 MAG - Un’analisi cruda ma obiettiva e reale e quindi pienamente condivisibile quella riportata nell’articolo di Cesare Fassari sulla “divisione del fronte sindacale” in particolare della sanità pubblica. Se i maggiori sindacati di categoria della scuola si sono mobilitati con lo sciopero generale costringendo il premier Renzi a riaprire il confronto sulla “buona scuola”, non si capisce, riflette Fassari nella sua nota, come mai i sindacati della sanità, sia dei dirigenti medici che del comparto come della convenzionata, litigano soprattutto tra loro restando inerti, come se la sanità, con i suoi rilevanti problemi, stesse meglio della scuola.

Una critica severa di Fassari ai sindacati della sanità che denuncia come l’intesa Stato Regioni taglierà di 2,6 miliardi l’anno il fondo sanitario, come il perdurare del blocco del turn over metta in crisi i servizi essenziali di assistenza e come il DPCM sulla stabilizzazione dei precari resta ancora non attuato dalle Aziende Sanitarie. Si tagliano, cita Fassari, i posti letto nei reparti, non si investe sulla sanità territoriale, ma ancor di più i contratti nazionali di lavoro per i dipendenti pubblici restano al palo da oltre sei anni con un incremento annuo retributivo zero – citando anche la recente nota Fials del 5 maggio u.s.- diversamente da quelli del settore privato con una media di incremento del 3%. Motivi questi, ammonisce Fassari, per protestare e scendere anche in piazza i medici italiani come gli infermieri e tutti gli altri operatori della sanità.

E invece nulla, prosegue Fassari. I sindacati della sanità “litigano, soprattutto tra loro” con un distinguo concorrenziale “per conquistare consensi e tessere” e sono bravissimi a farsi male da soli nel momento in cui necessita protestare unitariamente indebolendo quindi le potenzialità della protesta. Dal oltre tre anni, conclude Fassari, non vi è una manifestazione unitaria dei sindacati “un silenzio quasi triste, sconsolato, rassegnato”.

Una lezione, quella di Fassari, che deve fare rifletter tutti i sindacati rappresentativi nella sanità come la stessa Fials.

Però possiamo affermare, senza certamente cercare un distinguo dalle altre organizzazioni sindacali della sanità, come la Fials abbia posto tutte le proprie energie, abbia sperato fino in fondo che fosse accolto il proprio accorato invito, rivolto a tutte le forze sindacali del Servizio Sanitario Nazionale, per un’azione unitaria contro l’attuale governo che, come i precedenti,  calpesta e nega il diritto al rinnovo del contratto nazionale dei dipendenti pubblici compresi quelli della sanità.

La Fials è stata, da subito, disponibile a qualsiasi tipologia di manifestazione ed azione unitaria, non escluso lo sciopero generale, perché convinti che solo uniti si può vincere, solo insieme rimane possibile dare segnali forti al governo e indurlo a trattare e non ignorare le forze sindacali. Siamo sempre stati convinti che lo sciopero generale e le manifestazioni di singole forze sindacali non producano effetti positivi.

La Fials ha risposto senza tentennamenti e positivamente all’invito dell’Intersindacale della Dirigenza Medica e Veterinaria per la mobilitazione unitaria degli organismi sindacali, professionali ed associativi della sanità con una manifestazione nazionale indetta per il 23 ottobre 2014 con lo slogan “Per la sanità pubblica, per il lavoro in sanità”. Una manifestazione annullata dalla stessa Intersindacale con una motivazione a dir poco grottesca, come si leggeva nella propria nota, e che rafforza il pensiero di Fassari: “Le numerose adesioni ricevute alla proposta di mobilitazione unitaria del 23 ottobre rappresentano certamente un segnale positivo. Tuttavia, sopraggiunte difficoltà organizzative, l’accavallarsi nella seconda metà del mese di numerose manifestazioni di diversi settori lavorativi nonché di congressi sindacali ed elezioni ordinistiche, e l’esigenza, segnalata da alcune parti, di una piattaforma più ponderata e condivisa, che certo richiede tempi tecnici non compatibili con la data del 23, rendono operativamente difficile mantenere l’evento nei tempi e nelle modalità proposte, per cui appare preferibile annullarlo”.

E alla nota dell’8 ottobre 2014 inviata a tutti i Segretari Generali di categoria della sanità del comparto (CGIL FP, CISL FP e UIL FPL) di adesione della Fials alla loro manifestazione nazionale, indetta per l’8 novembre 2014 per rivendicare il diritto al contratto nazionale di lavoro dei dipendenti pubblici, non ha seguito alcuna risposta. Nessuna risposta positiva alla richiesta della stessa Fials alla partecipazione dello sciopero generale in sanità indetto per il 1° dicembre 2014 dalla CISL FP.

Ognuno ha inteso intraprendere la propria strada, ognuno egoisticamente ha voluto distinguersi dalle posizioni degli altri sindacati. Ma la divisione non fa altro che favorire e rafforzare le tesi del governo: nessun rinnovo contrattuale per i dipendenti pubblici.

Auspichiamo che le riflessioni ed il monito di Fassari ai sindacati tutti della sanità, segnino un nuovo percorso che stimoli ad immediate azioni unitarie in sanità, non escluso lo sciopero generale, tese al riconoscimento del “diritto” al rinnovo contrattuale per tutti i dipendenti come anche ad un ripensamento di tutta l’organizzazione funzionale della stessa sanità per venire incontro alle attese e sensibilità di tutti i cittadini in termini di servizi sanitari efficaci ed efficienti.

La Fials è aperta e disponibile a tutti i confronti e le azioni unitarie. Un grazie a Fassari per aver sollecitato riflessioni utili e non più procrastinabili.

Giuseppe Carbone
Segretario Generale Fials


08 maggio 2015
© Riproduzione riservata

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