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Odontotecnici. Sit in di Antlo, Ciod e Ortec davanti al Ministero della Salute. “Vogliamo riconoscimento professionale in ambito sanitario”

di Giovanni Rodriquez

Un nuovo profilo professionale atteso da ben 87 anni, un concreto contrasto dei fenomeni di abusivismo e una maggiore trasparenza nei percorsi di cura. Queste le richieste avanzate da Antlo, Ciod e Ortec, che questa mattina si sono riunite in protesta davanti al Ministero della Salute.

15 MAG - Gli odototecnici scendono in piazza. Questa mattina, un sit in organizzato da Antlo, insieme a Ciod e Ortec davanti al Ministero della Salute, è stata l'occasione per richiamare l'attenzione delle Istituzioni sui gravi problemi del comparto e, più in generale, sulla salute orale degli italiani che, ormai da alcuni anni, si trovano in difficoltà a causa della crisi nell'accesso alle cure. A tal proposito ricordiamo il report di Andi che metteva in luce come, nel periodo 2007-2012, ben mezzo milione di italiani avevano rinunciato alla propria salute orale per via dei costi.

"Siamo qui per richiedere il nostro riconoscimento professionale in ambito sanitario - ci spiega Tonino Sestili, responsabile regionale Ciod Felsa Cisl -. In questo senso la nostra situazione è ormai ferma ad una legge fascista del 1928. Esiste un problema di abusivismo odontotecnico dovuto proprio ai 'buchi' di legge oggi esistenti. Non è difficile imbattersi in casi di tornitori o un dentisti che impropriamente si improvvisano odontotecnici. Purtroppo una parte della lobby odontoiatrica è protagonista del nostro mancato riconoscimento".

Un altro problema sollevato è, infatti, quello della trasparenza dei percorsi di cura. "Bisogna sapere quanto, ad esempio, costa una protesi. I cittadini hanno il diritto di saperlo e invece spesso i dentisti lo oscurano. Una nostra autonomia professionale e fiscale porterebbe ad una maggiore chiarezza e distinzione tra il prezzo pagato per il prodotto da noi realizzato e la prestazione professionale offerta dal dentista - ha proseguito Sestili -. La mancanza di controllo fa sì che i dentisti possano utilizzare anche protesi provenienti dall'Est o dalla Cina, sprovviste di certificazione. Ricordiamo, invece, che il dentista, insieme alla fattura è obbligato a fornire al paziente la certificazione delle protesti utilizzate, che possono essere rilasciate solo dagli odontotecnici iscritti al Ministero".

Questa mancanza di riconoscimento che caratterizza lo status degli odontotecnici italiani non è di certo diffusa in tutta Europa. "Spagna, Germania, Inghilterra, ma anche la stessa Romania riconoscono la professione - ha concluso Sestili -. Ci sono diversi Paesi europei molto più 'progrediti' di noi sotto questo profilo".
 
Giovanni Rodriquez

15 maggio 2015
© Riproduzione riservata

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