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Certificati online. Ordine dei Medici di Roma annuncia ricorso a Corte Giustizia Europea


Lo ha deliberato il Consiglio straordinario dell’Ordine riunito sabato e deciso ad ottenere, anche attraverso altre forme organizzate di protesta, la modifica dell’attuale legge Brunetta.

14 FEB - “Non ha senso che il Ministro Brunetta tenti di renderle più accettabili affermando che saranno applicate, a discrezione, solo in caso di colpa grave e reiterata. Se esiste una legge questa va applicata e non interpretata, quindi occorre modificare quella che c’è, altre vie non ci sono”. Ad affermarlo è il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, che a termine del Consiglio straordinario convocato sabato scorso ha annunciato che l’Ordine ha dato mandato ai propri legali di valutare il ricorso alla Corte di Giustizia Europea.
Il Consiglio, spiega una nota dell’Ordine di Roma, è stato aperto alla partecipazione dei rappresentanti dei sindacati medici e delle società scientifiche, così da avere un quadro della situazione quanto più completo possibile sul sistema di certificazione online previsto dalla legge Brunetta. “Ne è scaturita un’unanime stigmatizzazione delle sanzioni previste dalla Legge Brunetta, ritenute sproporzionate e offensive per l’intera categoria”. Per questo l’Ordine di Roma ha deliberato di chiedere, anche con forme organizzate di protesta, la modifica dell’attuale legge. In particolare, ha dato mandato ai propri legali di valutare il ricorso alla Corte di Giustizia Europea.
Tra le forme di protesta decise per supportare la richiesta di urgenti modifiche al testo l’invito a tutti i medici italiani di inviare email (attraverso il sito dell’Ordine di Roma, a partire da domani, 15 febbraio) una richiesta diretta al Ministro Brunetta, al Ministro della Salute e al Presidente del Consiglio. Preventivata, inoltre, una manifestazione delle varie componenti mediche e odontoiatriche da tenersi nella Capitale in coincidenza con le prossime elezioni amministrative.
Le sanzioni previste dalla legge per i medici che non ottemperano all’obbligo sono “più appropriate per mafiosi e/o politici corrotti”, ha affermato ancora Falconi sottolineando che “un medico accusato ingiustamente, di non aver ottemperato all’obbligo di trasmissione telematica per difendersi dovrà comunque affrontare le spese legali. Chi le ripagherà e chi gli ripagherà i danni morali se risulterà, come nella maggior parte dei casi, incolpevole? Così Brunetta ha ulteriormente accentuato i sentimenti di profondo disagio della nostra categoria”.
A tale proposito il Consiglio ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea di dicembre l’estensione del proprio fondo di solidarietà a favore di quegli iscritti non in grado di farsi carico dei costi dell’assistenza legale. “Abbiamo sin dall’inizio condiviso e continuiamo a condividere l’obiettivo di informatizzare anche la trasmissione dei certificati – ha precisato il Presidente dell’Ordine di Roma – ma con norme, tempi e supporti tecnologici adeguati. Prima andava garantito un sistema efficace e ben rodato, poi si poteva dare la caccia a chi non si uniformava. Da un Ministro dell’Innovazione ci saremmo aspettati soluzioni tecniche affidabili e premi incentivanti, non minacce di sanzioni spropositate”.
A riguardo l’Ordine dei medici romani propone che almeno una parte del forte risparmio che, secondo i calcoli del Ministro Brunetta, sarà conseguito con l’invio on line dei certificati sia reinvestito nel sistema informatico e in dotazione tecnologica ai medici e alle strutture ospedaliere, in particolare ai pronto soccorso. Dai sindacati è venuta la richiesta di una cabina di regia con l’ordine e le società scientifiche per recepire e organizzare congiuntamente le proposte finalizzate a migliorare la legge.

14 febbraio 2011
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