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Comma 566. Carbone (Fials): “Sia apra subito il tavolo tecnico per la sua applicazione”


Per il segretario generale del sindacato implementare le competenze delle professioni sanitarie è “prioritario” anche per "fornire prestazioni sanitarie sempre più efficaci ed efficienti”. Per Carbone “non è più possibile attendere tempi biblici o accettare l’ostruzionismo dei sindacati medici”.

10 GIU - “Siamo fortemente sensibili ed impegnati da tempo all’applicazione del comma 566 della legge di Stabilità 2015 per favorire non solo il dialogo tra professioni sanitarie e medici ma anche per sostenere il documento per l’implementazione delle competenze delle professioni sanitarie e per l’introduzione delle specializzazioni previste dall’art.6 della legge 43/06”. Ad affermarlo è Giuseppe Carbone, segretario generale della FIALS, in risposta alla richiesta dei Presidenti delle Federazioni degli infermieri, delle ostetriche, dei tecnici di radiologia e del Coordinamento Nazionale delle professioni sanitarie di “disponibilità ad attivare un fronte comune per portare a buon fine il disposto della legge 190/14, comma 566, articolo 1, e per contestare la richiesta di ottenere ope legis una immaginaria “leadership funzionale” del medico nell'équipe multi professionale”.

Secondo Carbone, inoltre, “non è accettabile” la posizione della Presidente della FNOMCeO, Roberta Chersevani, sulla “inaccettabilità del comma 566” e la necessità di una “leadership funzionale del medico” perché “preclude qualsiasi possibilità di dialogo e confronto tra le esigenze funzionali dei medici e quelle delle professioni sanitarie”.

“Siamo disponibili, da subito - ha ribadito Carbone nella nota alle Federazioni delle Professioni Sanitarie - ad azioni comuni sollecitando anche un incontro immediato per definire linee di azioni e strategie da porre in essere per gli obiettivi comuni auspicati. Già con note del gennaio e marzo 2015 - afferma Carbone - inviate al Ministro Lorenzin, la FIALS chiedeva di portare in Conferenza Stato Regioni i provvedimenti previsti dall’art. 5 punto 15 del Patto per la Salute 2014-2016 circa la ridefinizione dei ruoli, delle competenze e delle relazioni delle professioni sanitarie, con la priorità, fermo restando le competenze dei laureati in medicina e chirurgia, di implementare le competenze delle professioni sanitarie, come riportato meglio dal comma 566 della legge di stabilità 2015. Il tema della valorizzazione ed implementazione delle professioni sanitarie - spiega il segretario generale della FIALS nelle note a Lorenzin - viene fortemente considerato nell’art. 22 del medesimo Patto della Salute ove in particolare è stata affermata la necessità di valorizzare le risorse umane del Ssn e di favorire l’integrazione multidisciplinare delle professioni sanitarie e i processi di riorganizzazione dei servizi, al fine, anche, di garantire la nuova organizzazione dei servizi sanitari regionali, con particolare riferimento alla riorganizzazione delle rete ospedaliera, ai servizi territoriali e le relative forme di integrazione, alla promozione della salute e alla presa in carico della cronicità e delle non autosufficienze e di garantire un collegamento alla più ampia riforma della Pubblica Amministrazione”.

“Rimane prioritario – prosegue Carbone - implementare le competenze degli infermieri e delle altre professioni sanitarie al fine di avviare una profonda innovazione dell’organizzazione del lavoro in sanità, funzionale non solo a valorizzare allo stesso tempo ruolo e funzione dei professionisti della salute,  ma soprattutto a fornire prestazioni sanitarie sempre più efficaci ed efficienti ai cittadini non solo in ospedale ma soprattutto  nel territorio, costituendo quest’ultima la sfida più rilevante nell’innovazione. Non è più possibile attendere tempi biblici o accettare l’ostruzionismo dei sindacati medici che tendono ad impedire l’evoluzione delle professioni sanitarie e di conseguenza rallentano il processo di un sistema sanitario più favorevole ai bisogni di salute dei cittadini così come richiesto anche dalle stesse regioni. Non sono più accettabili - conclude il segretario generale della FIALS – rinvii che vanno, ancora una volta, a mortificare le professionalità sanitarie del comparto, anzi è opportuno che si apra il confronto tecnico col ministero per definire i percorsi relativi alle altre professioni, secondo il disposto della legge di Stabilità 2015 e quindi si dia avvio, da subito, al tavolo tecnico convocando l’istituenda Cabina di Regia”.

10 giugno 2015
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