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Asl. Segnalati illeciti in una su quattro. Da Fiaso nuovo codice etico e Piano anticorruzione in sanità con 'Illuminiamo la Salute'


Le aree dove c’è maggiore illegalità nella libera professione (in special modo sulle liste d'attesa) e negli accreditamenti delle strutture private. Accordo con Libera, Avviso Pubblico, Coripe Piemonte e Gruppo Abele per una ‘Rete nazionale per l’integrità’. Ripa di Meana: “Vogliamo essere agenti pro attivi di buoni comportamenti”. Don Ciotti (Libera): “Illegalità e corruzione producono costi non solo economici. Talvolta rapporti troppo disinvolti con le aziende del farmaco”.

10 GIU - Il 26% delle Aziende sanitarie pubbliche, una su quattro, ha ricevuto nel 2014 almeno una segnalazione di illecito. Ma le aziende non sono rimaste con le mani in mano. Negli ultimi due anni tutte hanno investito per la trasparenza e l’88% ha messo in piedi un meccanismo di monitoraggio del Piano anticorruzione. Tra le aree di maggiore illecito quella della libera professione (con il problema delle liste d’attesa) e dell’accreditamento delle strutture private, soprattutto al Sud dove ci sono problemi con le infiltrazioni criminali. Questo il quadro di massima dell’indagine sulla trasparenza in Asl e Ospedali condotta dalla FIASO, la Federazione che le rappresenta. Una rilevazione effettuata su un campione esteso di 78 Aziende e presentata durante la due giorni di Assemblea della Federazione.

Ma Fiaso non ha solo fornito un quadro di analisi numerico. La Federazione ha presentato oggi altre due iniziative. Dapprima è partito il “Piano anticorruzione” in sanità sottoscritto con un protocollo di collaborazione da FIASO , la Federazione di Asl e Ospedali, e Illuminiamo la Salute, la “Rete nazionale per l’integrità”, promossa da Libera, Avviso Pubblico, Coripe Piemonte e Gruppo Abele. Una “Rete di integrità” formata da tutti i responsabili anti-corruzione di Asl e Ospedali; programmi di formazione del personale per diffondere legalità e trasparenza; audit nelle Aziende sanitarie; diffusione delle buone pratiche che valorizzano l’integrità; adozione capillare dei codici di comportamento aziendale.

In seconda battuta la Federazione ha presentato il nuovo Codice Etico formato anticorruzione per Asl e Ospedali, con l’obiettivo di dare “una stretta sui conflitti di interesse, massima trasparenza soprattutto verso i cittadini, piena applicazione dell’istituto della segnalazione illeciti e rotazione del personale addetto alle funzioni più “sensibili”, ma con un occhio attento alla salvaguardia delle professionalità”.
 
“Il contrasto all’illegalità nel settore sociale e sanitario deve costituire un impegno prioritario sia per i responsabili delle politiche pubbliche che per i professionisti della salute, tanto più in un momento di grave crisi economica - ha detto il Presidente FIASO, Francesco Ripa di Meana – . In sanità si fa fatica a dirlo ma il processo di responsabilizzazione è in atto. Ed è stato portato avanti e possiamo dire che esiste una classe dirigente. Si tratta di vedere se questo patrimonio del Ssn riuscirà ad essere più recettivo nell’applicare nei fatti la legge 190. Il nostro atteggiamento è quello di voler essere degli agenti pro attivi di comportamenti positivi. Nell’etica della sanità c’è quello di prendersi cura del paziente di garantire equità allocativa maggiore possibile e l’alleanza di oggi è l’esempio su come si possono compenetrare delle culture per trovare delle forme propositive contro l’illegalità”.

“Non basta indignarsi di fronte all’illegalità - ha detto il Presidente di Libera, Don Luigi Ciotti - . All’indignazione si risponde dandoci tutti da fare. Quest’alleanza che abbiamo stretto oggi è un segno che si vuole lavorare insieme per il bene comune e per la salute delle persone. La sanità è un giro d’affari necessariamente ampio e voi m’insegnate che dove girano molte risorse c’è forte presenza delle mafie. C’è nel nostro Paese un grave problema d’illegalità e corruzione che tocca alcuni segmenti della sanità con costi non solo economici: perdita di fiducia dei cittadini; demotivazione dei professionisti seri e onesti che sono tanti in sanità. E poi provocano un danno d’immagine alla sanità pubblica oltre che all’esclusione delle fasce sociali più deboli”.
Don Ciotti ha parlato anche delle ‘esternalizzazioni’ e delle relazioni con i privati. Le prime hanno “aumentato i costi che si prefiggevano di diminuire e reso più difficili gestione e controllo”. Quanto ai rapporti con i privati “a volte c’è una vicinanza troppo disinvolta con alcune realtà del mondo farmaceutico. Non si tratta di generalizzare, ma sottolineare che una partita cruciale come quella della salute richiede il coraggio della libertà, della coscienza libera da vincoli e condizionamenti. Noi vogliamo fare emergere i rischi e il bisogno di trasparenza. Ma ricordiamoci che non bastano i codici, queste cose vanno scritte nella nostra coscienza”.

“Spesso le parole che appaiono più innovative sono qualità o efficienza. Vorrei –  ha invece sottolineato la senatrice Pd, nonché Presidente del Coripe Piemonte, Nerina Dirindin – che si parlasse di integrità. Integrità indica pienezza, interezza, un oggetto che non ha subito danni o lesioni. Noi sappiamo – ha concluso – che il SSN ha subito delle lesioni, ma vogliamo potenziarlo e preservarlo da contaminazioni”.

10 giugno 2015
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