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Farmacista ospedaliero: una figura in continua evoluzione. A colloquio con gli esperti della LUISS

di Viola Rita

La figura del farmacista ospedaliero sta cambiando radicalmente. Questo professionista è chiamato a coniugare la gestione del farmaco in tutte le sue fasi con la razionalizzazione dei costi, al fine di bilanciare prestazioni di elevata qualità con il contenimento della spesa. Ne abbiamo parlato oggi con il Professor Franco Fontana e la Dottoressa Gasparri, esperti della LUISS Guido Carli e LUISS Business School

17 GIU - La figura professionale del farmacista ospedaliero assume un ruolo sempre più importante all’interno della struttura sanitaria ed oggi è chiamato a coniugare la necessità di migliorare l’assistenza al paziente e la qualità della gestione del farmaco in tutte le sue fasi di utilizzo con la capacità di razionalizzare i costi. Ne abbiamo parlato con due esperti in materia, Franco Fontana, Ordinario Di Economia e Gestione delle Imprese LUISS Guido Carli e Coordinatore Scientifico Area Pubblica Amministrazione e Sanità LUISS Business School e con la Dott.ssa Cristina Gasparri, Dirigente Responsabile Public Administration & Healthcare LUISS Business School.
 
“Oggi la professione del Farmacista ospedaliero sta cambiando in modo radicale”, ha spiegato al nostro giornale il Professor Franco Fontana, che è Direttore del Corso di Perfezionamento in ‘Gestione della Farmacia Ospedaliera’, organizzato dall’area Healthcare & PA della LUISS Business School con il contributo incondizionato di CELGENE. “L’attenzione è sempre più puntata sulla sulla Clinical Pharmacy. Questo cambiamento prevede uno spostamento dell’attenzione dal farmaco al paziente: il ‘farmacista clinico’ opera in stretta collaborazione con il medico avendo come riferimento centrale la patologia, l’assistenza, il percorso di cura e il benessere della persona, garantendo un uso sicuro ed efficace del farmaco e l'ottimizzazione dell'appropriatezza e aderenza della terapia, attraverso un miglioramento del processo di valutazione, acquisizione, prescrizione e uso razionale dei farmaci e dei dispositivi medici".
 
Insomma il paziente assume un ruolo sempre più centrale nel percorso del farmaco in ospedale. “Il farmacista diventa di reparto, intervenendo in ognuna delle fasi che caratterizzano il percorso del farmaco in ospedale”, prosegue il Professor Fontana. “L’obiettivo della salute e il benessere del paziente deve essere raggiunto anche attraverso l’adozione di procedure sanitarie che consentano di gestire in maniera ottimale le risorse, abbassare i costi e la durata delle degenze, nonché di ridurre il rischio clinico, contribuendo alla sicurezza dei pazienti e alla prevenzione degli errori in terapia”.
 
Questo implica un’integrazione delle competenze già acquisite dal farmacista ospedaliero con ‘nuove’ conoscenze professionali: “dalle metodologie per il monitoraggio della spesa alla razionalizzazione del consumo dei farmaci e dei dispositivi medici, per ottimizzare le procedure di acquisto, dalla logistica, l’immagazzinamento e la conservazione dei farmaci, fino alle tecniche per garantire la sicurezza dei pazienti e ridurre gli errori in terapia farmacologica”, prosegue il Professor Fontana. “Il farmacista ospedaliero partecipa attivamente anche al processo di acquisizione di farmaci innovativi all’interno dell’organizzazione sanitaria e di accessibilità per i pazienti a nuove cure che presentano vantaggi rispetto a terapie già esistenti”.
 
Farmacovigilanza e farmacoeconomia, dunque, rappresentano due frontiere sanitarie in continua evoluzione, in cui il farmacista ospedaliero gioca una parte sempre crescente.
 
Con la “Farmacovigilanza si intende l'insieme delle attività che riguardano la rilevazione continua, la valutazione e la prevenzione degli effetti avversi o dei problemi di qualunque natura legati all’uso dei farmaci”, spiega la Dottoressa Cristina Gasparri. “Il responsabile della farmacovigilanza è una figura obbligatoria nelle strutture sanitarie ospedaliere e territoriali. Generalmente, questo professionista coincide con il Responsabile del Servizio di Farmacia negli ospedali e con il Responsabile della Farmacia Territoriale nelle ASL. Il compito principale della Farmacovigilanza è quello di raccogliere informazioni di sicurezza, attraverso la segnalazione spontanea. Tutte le strutture sanitarie inseriscono le segnalazioni nella banca dati nazionale delle reazioni avverse da farmaci, la 'Rete Nazionale di Farmacovigilanza'. Ecco perché lo specialista in Farmacia Ospedaliera deve avere maturato conoscenze teoriche, scientifiche e professionali non solo nel campo della farmacia clinica e dell'utilizzo delle tecnologie sanitarie, ma anche dell’organizzazione e della legislazione sanitaria".
Anche la Farmacoeconomia è uno strumento indispensabile per il farmacista ospedaliero. “Lo studio dei rapporti tra costi e risultati delle terapie farmacologiche contribuisce a raggiungere l’obiettivo di ottenere la massima efficacia terapeutica con il minor impiego possibile di risorse, consentendo di effettuare confronti tra terapie efficaci alternative, con criteri di valutazione di sostenibilità economica”, prosegue Gasparri. “E il farmacista, da sempre abile misuratore di pesi e quantità, deve integrare una specifica formazione per poter valutare adeguatamente tutti questi elementi legati ai costi dei trattamenti con farmaci, sanitari e non, diretti e indiretti, e dati di natura economica”.
 
“Al fine di una migliore integrazione del farmacista nell’ambito multidisciplinare del reparto ospedaliero, il Corso di Perfezionamento in Gestione della Farmacia Ospedaliera, attualmente in corso di svolgimento, intende fornire conoscenze tecnico-specialistiche di carattere manageriale”, aggiunge il Professor Fontana. Il Corso è partito a marzo 2015 e si svolgerà fino a settembre 2015 (per ulteriori informazioni e materiali vedere qui http://www.lbs.luiss.it/catalogo/farmacisti/gestione-farmacia-ospedaliera/). Tra gli altri argomenti trattati, ci sono “management ed organizzazione aziendale, gestione degli acquisti, logistica del farmaco, sistemi di qualità, risk management e farmacovigilanza, e infine un’area delle technicalities, che si occupa di Farmacoeconomia, Farmacoutilizzazione e  Farmacoepidemiologia”, spiega Cristina Gasparri.
“È un esperimento importante, ‘primo nel suo genere’", conclude Fontana, “nato dall’idea di rispondere in maniera ancora più strutturata alle esigenze di un continuo aggiornamento nella gestione della farmacia ospedaliera. Questo settore assume un ruolo di primo piano non solo in ambito ospedaliero ma anche all’interno del sistema sanitario, che oggi sempre più si trova a dover bilanciare in maniera precisa la necessità di prestazioni di crescente qualità con la limitatezza delle risorse economiche”.
 
Viola Rita

17 giugno 2015
© Riproduzione riservata

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