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Bambini. L'appello dei pediatri italiani: “Istituzioni europee rafforzino impegno per aiutare minori in scenari bellici”


La richiesta è stata formalizzata tramite una lettera aperta elaborata nel corso del 71° Congresso Italiano di Pediatria e indirizzata alle principali istituzioni europee. La violenza sugli adolescenti “ha “assunto connotazioni di una vera e propria strage degli innocenti, che interpella la responsabilità di chi può e deve operare perché tutto ciò finisca e la coscienza di tutti”.

30 GIU - Almeno 230 milioni di bambini e adolescenti, secondo i dati forniti da Onu e Unicef, sono coinvolti nei diversi conflitti che stanno destabilizzando il mondo. Negli ultimi tre decenni le guerre hanno fatto sì che la metà della vittime siano stati bambini o adolescenti, mentre sono da 5 a 6 milioni i disabili gravi e oltre 2 milioni gli orfani o separati dai genitori a causa dei combattimenti. E’ sulla base di questi elementi che i pediatri italiani, riunitisi in Assemblea nel corso del 71° Congresso Italiano di Pediatria, tenutosi a Roma dal 4 al 6 giugno, chiedono un intervento degli Stati europei e della Commissione della Comunità europea affinché “si rafforzi ogni sforzo diplomatico e ogni aiuto cooperativo volto a prevenire o alleviare violenze, sopraffazioni, segregazioni e molestie”.

L’appello, contenuto in una lettera aperta rivolta alle principali istituzioni italiane, è promosso anche per sensibilizzare che la comunità internazionale isoli perché condanni quelle nazioni o quelle fazioni che, in disprezzo ad ogni diritto umano, sfruttano o seviziano bambini e adolescenti, assumendo ogni iniziativa affinché sia impedito loro di continuare a violare le leggi internazionali e quelle della coscienza”.
Anche perché, sottolinea la lettera, il fenomeno della violenza sui bambini e adolescenti ha “assunto connotazioni di una vera e propria strage degli innocenti, che interpella la responsabilità di chi può e deve operare perché tutto ciò finisca e la coscienza di tutti”.

30 giugno 2015
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