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Dipendenti pubblici. Il 13 ottobre confronto Confederazioni-Aran per fissare le premesse dell'apertura dei nuovi contratti collettivi


Il presidente di Fvm e segretario generale aggiunto di Cosmed, Aldo Grasselli: "Ci auguriamo di entrare subito nel merito delle questioni da risolvere, senza ulteriori dilazioni che avrebbero solo l'effetto di irritare i lavoratori e inasprire i rapporti già troppo pesanti dopo oltre 6 anni di blocco contrattuale".

12 OTT - Prenderà il via domani, martedì 13 ottobre, il confronto tra le Confederazioni e l'Aran per fissare le premesse dell'apertura dei nuovi contratti collettivi di lavoro dei dipendenti pubblici "Ci auguriamo di entrare subito nel merito delle questioni da risolvere, senza ulteriori dilazioni che avrebbero solo l'effetto di irritare i lavoratori e inasprire i rapporti già troppo pesanti dopo oltre 6 anni di blocco contrattuale", spiega Aldo Grasselli, presidente di Fvm e segretario generale aggiunto di Cosmed.
 
"Nel 2008 sembrava uno scherzo l'ipotesi di una cura alla greca per i dipendenti pubblici italiani, invece la dieta è stata imposta senza edulcoranti, le pensioni sono state salassate e differite, il turn over bloccato i salari e gli stipendi sono stati definiti d'oro o almeno di argento per rincarare la dose di disprezzo verso i lavoratori della pubblica amministrazione, ed in particolare per medici veterinari e sanitari che hanno dato ancora una volta risposte di assoluta efficacia nella tutela della salute dei cittadini - spiega in una nota Grasselli -. Il risultato certificato di questi anni di spending review e di blocco degli stipendi è che i dipendenti dello Stato sono tutti più poveri, la recessione ha lasciato disoccupata una generazione di giovani che chiede solo di poter lavorare per uscire da una condizione umiliante, mentre l'evasione fiscale si assesta sempre sui 120 miliardi di euro l’anno e la corruzione sui 70".
 
"Cifre da capogiro soprattutto se paragonate ai pochi milioni destinati ai rinnovi contrattuali che porteranno poche decine di euro in più al mese nelle tasche dei lavoratori onesti che hanno tenuto in piedi il Paese. Mentre mafia capitale e le innumerevoli mafie di provincia, che prosperano in ogni regione, stanno ulteriormente devastando il Paese talvolta operando ben dentro alle Istituzioni e ai palazzi del potere - prosegue il presidente di Fvm -. Apriremo una contrattazione dignitosa, faremo rivendicazioni responsabili, cercheremo soluzioni a problemi per troppo tempo trascurati. Faremo la nostra parte con molta determinazione. Senza fare sconti a nessuno. Perché nessuno a questo punto può chiedere di più ai lavoratori. In ogni posto di lavoro, in ogni azienda sanitaria, in ogni reparto e in ogni servizio - conclude la nota - è arrivato il momento di rompere gli indugi e preparare il terreno per una vertenza difficile ma decisiva".

12 ottobre 2015
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