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Spese mediche e 730 precompilato. Andi impugnerà il decreto. “Misura è colma e sanzioni sono una follia”


Dopo la Cao anche il Presidente dell'Associazione nazionale dentisti italiani attacca frontalmente il decreto. “Quanto previsto è impossibile, considerando che oltre l’80% degli studi odontoiatrici italiani sono monoprofessionali e la maggior parte di loro composti in prevalenza dal solo titolare con una assistente alla poltrona”. 

13 OTT - Andi impugnerà il Decreto sulla trasmissione dei dati tramite il Sistema Tessera Sanitaria. La decisione spetterà al Consiglio Nazionale convocato per sabato 17 Ottobre a Trento ma le motivazioni che il Presidente Nazionale, Gianfranco Prada, porterà ai delegati dei 23 mila dentisti iscritti all’Associazione non lasciano presagire a passi indietro.

“La misura è colma, le sanzioni previste dal D.Lgs. 158/15 sono una follia considerando che stiamo parlando di un obbligo del tutto inutile visto che i dati che ci obbligano ad inviare attraverso il Sistema Tessera Sanitaria sono già inviati dai dentisti italiani ogni anno attraverso lo spesometro”. Ma le sanzioni sono solo una delle tante criticità che Andi ha, fin da prima della pubblicazione del Decreto attuativo dello scorso 31 luglio, più volte cercato spiegare alla politica ed agli stessi ministeri interessati.

“Da una ricerca del nostro Servizio Studi il 70% degli studi odontoiatrici italiani per emettere la fattura al paziente non utilizza strumenti informatici specifici ed il 78% di questi la compila ancora a mano”, informa il Presidente Prada. “Ma non solo il decreto obbligherebbe in poche settimane migliaia di liberi professionisti a dotarsi di uno strumento informatico, ed imparare ad utilizzarlo, ma per essere in regola dovranno, entro gennaio 2016, caricare nel Sistema Tessera Sanitaria tutti i dati dei pazienti ed ogni pagamento incassato, o rimborso stornato durante tutto il 2015: centinaia e centinaia di dati da inserire tutti insieme. Un lavoro impossibile considerando che oltre l’80% degli studi odontoiatrici italiani sono monoprofessionali e la maggior parte di loro composti in prevalenza dal solo titolare con una assistente alla poltrona. Come se non bastasse ad oggi non sono ancora disponibili le modalità operative, diverse tra l’altro da Regione a Regione, ed il S.T.S. non consente attualmente ai liberi professionisti nemmeno di registrarsi”.

“Però alle sanzioni si è subito pensato”, commenta il Presidente Prada. “L’assordate silenzio della politica alle nostre richieste non ci lascia altra scelta che intraprendere le vie legali impugnando il Decreto”, conferma il Presidente Andi che vuole precisare che “questa iniziativa non è una battaglia contro il 730 precompilato, operazione che giudica utile per il Paese, ma contro questa modalità di coinvolgimento dei medici e dentisti liberi professionisti”. E riguardo l’azione legale per impugnare il Decreto, Andi sta lavorando al fine di coinvolgere anche altri sindacati medici nella battaglia.

13 ottobre 2015
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