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Antonio Corcione nuovo presidente Siaarti per il triennio 2015-2018


Il Direttore di anestesia e rianimazione dell’ ospedale Monaldi di Napol è stato eletto l'ultimo giorno del Congresso svoltosi a Napoli. “Dobbiamo promuovere più formazione per gli anestesisti rianimatori italiani e creare una rete con tutte le realtà ospedaliere”, queste le prime parole del neo presidente.

17 OTT - Nuovo organigramma per la Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva. Antonio Corcione, Direttore anestesia e rianimazione dell’ ospedale Monaldi di Napoli è il nuovo presidente. “Dobbiamo promuovere più formazione per gli anestesisti rianimatori italiani e creare una rete con tutte le realtà ospedaliere”,  ha esordito il neo presidente.

Il team che lavorerà per i prossimi tre anni con Antonio Corcione è composto dai consiglieri: Fernando Chiumiento, Maurizio Fusari, Luigi Tripapepe, Nicola Latronico, Gilda Cinnella, Fabio Guarraccino, Amato De Monte, Amedeo Costantini, Giuseppe Doldo, Salvatore Palermo, Tiziana Principi, Alessandro Locatelli, Franco Pala, Antonello Giarratano, Vito Aldo Peduto, Giorgio della Rocca, Giuseppe Servillo, Maurizio Menarini, Paolo Pelaia e dal Segretario tesoriere Alfonso Papa.
 
Durante la giornata di chiusura del Convegno è stato eletto con 919 voti a favore anche il nuovo presidente designato, che oltre a far parte del neo-insediato consiglio direttivo, entrerà in carica nel triennio 2018-2021. Si tratta di Flavia Petrini, Direttore Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva dell’Università di Chieti-Pescara, membro del Gruppo di Studio Siaarti Gestione delle Vie Aeree e del Patient Safety and Quality Committee dell’Esa. Flavia Petrini è la seconda donna, nella storia della Siaarti, a ricoprire la più importante carica. (La prima fu Rosalba Tufano nel triennio 2003- 2006). Queste le sue prime dichiarazioni: ”Sono conscia delle sfide in continuo aumento per la nostra professione e i problemi vanno affrontati come stimoli. Pensare alla Siaarti futura è elettrizzante perché sono tanti i valori che gli anestesisti rianimatori possono far emergere, tutti insieme, con progetti di ampio respiro”.

Molti gli argomenti affrontati durante il Congresso nazionale bolognese dai più di 300 relatori provenienti da tutta Italia e dall’estero. Particolare rilievo è stato dedicato alla Sepsi, al dolore post- operatorio, alla sicurezza dei pazienti in terapia intensiva, all’anestesia pediatrica, alla sicurezza in sala parto. Nel confronto tra gli esperti è stato sottolineato ad esempio, come un non adeguato trattamento del dolore post- operatorio, possa avere numerosi effetti negativi: dalle conseguenze psicologiche all’aumento delle secrezioni gastrointestinali. Nell’ambito Sepsi è stato ribadito che una tempestiva diagnosi rimane la chiave del successo e che una terapia antibiotica non appropriata o non tempestiva aumenta il rischio di morte. Ancora conferme per la partoanalgesia con l’epidurale, che rimane la tecnica farmacologica più efficace nel controllo del dolore da parto. La sua diffusione però continua ad essere a macchia di leopardo, con dati incerti e servizi organizzati incerti da una Regione all’altra. Nel settore dell’anestesia pediatrica sarebbero invece necessari training formativi supplementari, come avviene nel mondo anglosassone.
 
Le acquisizioni di competenze specifiche infatti consentirebbe di stabilire più correttamente il momento più opportuno per effettuare l’intervento, limitando il più possibile le procedure chirurgiche/anestesiologiche nei primi anni di vita. Gli anestesisti rianimatori sono sempre in prima linea per molti settori ad elevato rischio e la gestione respiratoria delle vie aeree è uno di quegli ambiti dove l’errore si manifesta con danni gravi e mortali. Gli anestesisti rianimatori presenti al Congresso hanno sperimentato il valore della simulazione e valutato skill trainer innovativi (per esempio di broncoscopia virtuale), oltre condiviso iniziative di consenso sulle buone pratiche cliniche di gestione perioperatoria del paziente obeso. Nel settore della bioetica, è stato proposto un documento, concordato anche dalle società scientifiche di area chirurgica, che possa aiutare il clinico e il paziente nella scelta tra un’opzione chirurgica o un percorso di cure palliative nella fase di fine vita. 

17 ottobre 2015
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