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Farmacie comunali. Conasfa: “Solidarietà a colleghi di Milano”


La Federazione nazionale associazione farmacisti non titolari esprime "solidarietà" e “preoccupazione” in relazione alla denuncia lanciata la scorsa settimana dai farmacisti dipendenti dell’Azienda farmaceutica municipalizzata, allarmati dall’operato del socio di maggioranza, l’Admenta Spa, che starebbe causando la “progressiva deriva commerciale delle farmacie pubbliche milanesi”.

15 MAR - "Esprimiamo la nostra solidarietà ai Farmacisti dipendenti delle Farmacie Comunali di Milano, da tempo gestite da una multinazionale della distribuzione farmaceutica". Così la Conasfa, per mezzo di un comunicato, appoggia la protesta dei farmacisti dipendenti dell’Azienda farmaceutica municipalizzata di Milano, dopo la lettera aperta inviata la scorsa settimana al sindaco del capoluogo lombardo, Letizia Moratti.

"È fondamentale che le Farmacie mantengano, come espresso nella lettera aperta in oggetto, il loro 'ruolo socio-sanitario, la loro vocazione alla tutela degli strati sociali più deboli'". Inoltre, continua il comunicato, "è fondamentale che il farmacista possa esercitare in tutte le farmacie il suo ruolo di professionista della salute e operare secondo scienza e coscienza senza che il suo operato sia condizionato da pressioni di tipo commerciale o dal fatto di doversi trovare ad operare in realtà con organici insufficienti" che rende difficile, "prestare ascolto e consiglio al cittadino, facendo venire meno la missione di ‘sentinella’ della salute". A questo proposito Conasfa sollecita l’adozione di  provvedimenti che obblighino tutte le strutture che distribuiscono farmaci per conto del Ssn a dotarsi di un numero di farmacisti sufficiente ad assicurare la qualità del servizio in relazione al fatturato.

"È importante che la farmacia mantenga la sua funzione di presidio sanitario nel territorio – prosegue la nota -. L’abbandono dell’attuale modello di Farmacia a favore di altre forme di gestione con vocazione commerciale, come proposto da più parti in questi giorni, rischia di stravolgere il modo di operare che conosciamo della Farmacia allontanandola dai bisogni dei cittadini".
Quindi Conasfa ribadisce il suo no a qualsiasi sanatoria, no all’uscita della fascia C nelle strutture commerciali, no all’abbandono della pianta organica.  
La federazione dei farmacisti non titolari auspica, infine, che la Fofi provveda con urgenza ad individuare nuove forme di controllo, delle farmacie sul territorio, per arginare il "dilagante fenomeno dell'abusivismo professionale che sottrae posti di lavoro ai laureati in farmacia da una parte e dall'altra va a minare l'affidabilità e la sicurezza della farmacia stessa".


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