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Deontologia medica: i medici europei si incontrano nuovamente a Sanremo


Il percorso per condividere a livello europeo i principi dell’etica medica cominciò nel 2005, proprio nella “città dei fiori”. E, passo dopo passo, oggi compie 10 anni, mettendo al centro della riflessione deontologica il problema delle risorse economiche

29 NOV - Il primo passo ufficiale fu nell’aprile del 2005. Un Convegno a Sanremo dedicato al Codice Deontologico Europeo: utopia o realtà? La domanda nel titolo dice la difficoltà del progetto. Ma a distanza di dieci anni, con delegazioni di oltre trenta Paesi europei coinvolte, il bilancio non può che essere positivo: molte le Raccomandazioni Deontologiche approvate dal Ceom (Conseil Européen Ordres Médecins), su temi che vanno dal consenso informato, al doping, alla ricerca clinica, e una “Carta Europea di Etica Medica” approvata a Kos, patria di Ippocrate, nel giugno del 2011.
 
Il punto su questo complesso cammino è stato fatto sabato scorso, 28 novembre,riunendosi nuovamente a Sanremo. Una seduta del Ceom, che ha approvato nuove raccomandazioni che saranno rese note nei prossimi giorni (tra le quali una dedicata al delicato tema del trattato transatlantico sulla sperimentazione farmaceutica), e un Convegno di bilancio: Da Sanremo 2005 a Sanremo 2015.
 
A ripercorrere le tappe di questi anni, Nicolino D’Autilia, presidente del Ceom, e Francesco Alberti, presidente dell’Ordine dei medici di Imperia e animatore di tutti questi incontri.
 
“Sembrerebbe un percorso lento, ma è un prezioso work in progress che crea comunanza tra i medici dei diversi paesi europei” ha detto nel suo intervento Roberta Chersevani, presidente Fnomceo, che ha poi lasciato l’aula per raggiungere la manifestazione dei medici a Roma.
Pierre Hecquard, rappresentante del Consiglio degli ordini dei medici francesi, ha poi indicato i punti di forza e le difficoltà del lavoro in vista di un Codice europeo: “Intanto conosciamo sempre meglio i Codici degli altri paesi e possiamo utilizzarli per integrare i nostri, come abbiamo fatto in Francia in materia di rapporti tra colleghi. Certo restano le differenze dovute al contesto culturale, giuridico e anche religioso, senza dimenticare le difficoltà linguistiche. È un lavoro difficile, ma ci stiamo lavorando”.
 
Sara Patuzzo, dell’Università di Verona, ha poi ripercorso la storia delle norme deontologiche, mentre Roberto Andorno, dell’Università di Zurigo, ne ha approfondito il profilo giuridico.
 
Una particolare attenzione è poi stata dedicata al tema dell’etica medica in relazione alle risorse economiche. Un tema che per Luigi Arru, già presidente dell’Omceo di Nuoro e oggi assessore alla Sanità della Sardegna, è particolarmente sentito: “In questa nuova veste sento tutta la responsabilità di compiere scelte sostenibili ed eque – ha detto Arru in collegamento audio video – e credo che sia necessario coinvolgere in questo i professionisti e anche le associazioni dei pazienti”.
 
Sullo stesso tema è poi intervenuto José Ramon Huerta, del Consiglio dei Collegi Medici di Spagna, sottolineando come ciascun medico debba porsi “il problema di un uso etico delle risorse e combattere contro le disuguaglianze sociali, perché esse sono un ostacolo contro la sconfitta della malattia”.

29 novembre 2015
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