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Tagli dei generici. Federfarma: attacco alle farmacie, ma vero allarme è la farmaceutica ospedaliera


Così il sindacato dei titolari di farmacia commenta l’approvazione, da parte dell’Aifa, della delibera che stabilisce l’applicazione di sconti dall’8 al 40% su tutti i farmaci generici.

01 APR - “L’imminente drastico taglio dei prezzi di riferimento dei farmaci fuori brevetto produrrà un ulteriore attacco alla redditività delle farmacie, senza portare strutturali vantaggi all'intero sistema sanitario nazionale e, in particolare, alla spesa farmaceutica i cui indicatori più allarmanti sono quelli della spesa farmaceutica ospedaliera. Eppure è quest'ultima che registra forti incrementi e continui splafonamenti, tanto da pensare che senza correttivi potrebbe raggiungere in pochi anni lo stesso valore della spesa farmaceutica territoriale”. Questo il commento di Federfarma alla delibera Aifa per gli sconti sui farmaci generici.  
“Il prezzo del farmaco generico – afferma ancora la nota dei titolari di farmacia - ha avuto nel tempo un importante effetto di trascinamento al ribasso anche sul prezzo dei farmaci a marchio, ossia quelli che hanno originato i generici stessi. Ora il prezzo medio dei farmaci appartenenti alle liste di riferimento (generici più originator) è ormai al di sotto dei 7 euro e la quota imputabile a questi farmaci rispetto all'intera spesa farmaceutica territoriale è del 33% a valore, mentre costituisce circa il 56% per numero di confezioni dispensate”.
L’intervento Aifa, previsto della manovra, “va quindi a colpire un settore che è già fortemente penalizzato e che ha già prodotto in termini economici tutte le sue potenzialità di risparmio, grazie anche al contributo delle farmacie che incoraggiano la sostituzione. È un’ulteriore dimostrazione – secondo Federfarma - della necessità di pervenire rapidamente ad un nuovo sistema di remunerazione delle farmacie, peraltro voluto dalla stessa legge, per evitare di continuare a depauperare la qualità del servizio farmaceutico svolto sul territorio e lasciando che persistano grandi e incontrollati varchi alla spesa sanitaria complessiva”.
Il sindacato dei titolari di farmacia chiede quindi “con fermezza che le risorse che risulteranno disponibili a seguito di questo nuovo taglio si traducano almeno nella possibilità che i cittadini accedano più facilmente, attraverso le farmacie del territorio, ai medicinali più moderni per patologie rilevanti che oggi, molto spesso, sono distribuiti direttamente dalle Asl, con il risultato di imporre ai pazienti ulteriori disagi e gravosi spostamenti”. Mentre “molti farmaci intanto – conclude il sidancato - continuano a varcare le frontiere verso mercati paralleli diventando sempre più introvabili in Italia, buttiamo al macero centinaia di migliaia di confezioni di medicinali per cambi di fogli illustrativi e si complica sempre di più l'accesso al farmaco da parte del cittadino”.

 

01 aprile 2011
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