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730 precompilato. Omceo Napoli: “Centinaia di medici in fila per le disposizioni farsa dell’Agenzia dell’Entrate”


L’ordine dei camici bianchi partenopeo comunica che molti sono i medici in fila presso la sede ordinistica per recuperare le credenziali che consentiranno il completamento della procedura informatica per il modello 730. Scotti: “L’unica cosa sensata è partire dalle spese 2016. Altrimenti per i cittadini tutto questo rischia di diventare una colossale presa in giro”.

21 GEN - “Da stamane nei nostri uffici centinaia di medici sono stati costretti a sottoporsi a file di ore per recuperare le credenziali che consentiranno il completamento della procedura informatica per il modello 730 dei loro assistiti. Un onere che i medici sono felici di sobbarcarsi se questo può essere di aiuto ai cittadini». A parlare è Silvestro Scotti, presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli e provincia, estremamente contrariato per quella che lui stesso definisce “la farsa dell’Agenzia delle Entrate”.
 
La questione è quella relativa al nuovo sistema previsto per il modello 730 precompilato, che dal 2016 i conterrà anche i dati relativi alle spese sanitarie effettuate nel 2015, con relativo calcolo delle detrazioni. Un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che prevede anche multe salate ai medici che non effettuano la trasmissione dei dati. Ma l’Agenzia delle Entrate "ha trascurato una parte importante delle spese sanitarie".
 
“E’ già spiacevole – dice - che gli Ordini dei Medici non siano stati messi in condizione di garantire ai propri iscritti tempistiche più adeguate per la consegna delle credenziali, ma è addirittura vergognoso quello che abbiamo scoperto stamane. Mentre si chiede ai medici di trasmettere in via elettronica (entro il 31 gennaio) tutta la documentazione legata alle prestazioni offerte nel 2015, si scopre che è saltato l’intero sistema relativo agli scontrini parlanti per i farmaci per lo stesso anno, che sono la parte più rilevante. Quindi non solo centinaia di medici sono stati e sono costretti ad allontanarsi dai propri studi o a sottrarre tempo ai propri pazienti per sbrigare queste questioni fiscali, ma a conti fatti si tratta anche di una colossale perdita di tempo”.
 
Stando così le cose, per Silvestro Scotti l’intera procedura andrebbe differita. “L’unica cosa sensata – dice – è partire dalle spese 2016. Altrimenti per i cittadini tutto questo rischia di diventare una colossale presa in giro”.

21 gennaio 2016
© Riproduzione riservata

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