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Responsabilità professionale. Cisl Medici: “Ben venga ogni forma di legiferazione che allontani azioni diagnostiche e terapeutiche con necessità difensivistiche”


Così il segretario generale, Biagio Papotto. “Non è necessario in prima istanza richiedere la effettuazione di esami complessi e costosi per procedere a formulare una diagnosi, basta il proprio acume e il desiderio di essere ciò che si è cercato di essere con pervicacia e scrupolo: il medico”.

01 FEB - Anche la Cisl Medici interviene nel dibattito relativo alla legge sulla responsabilità professionale. “Mentre il contraddittorio fra il Tribunale per i Diritti del Malato-Cittadinanzattiva e Gelli, Coordinatore del testo varato a Montecitorio, è democraticamente salutare, al contempo, vorremmo puntualizzare che è stato necessario sottrarre dal calvario il medico, come sempre abbiamo affermato, nessun medico inizia la sua giornata lavorativa pensando ‘vado a lavorare per far male al paziente’. Quindi ben venga ogni forma di legiferazione che allontani al contempo ogni azione diagnostica e terapeutica con finalità difensivistica”, sottolinea il segretario generale, Biagio Papotto.

In questo contesto, prosegue, “ben venga ogni forma di legiferazione che allontani al contempo ogni azione diagnostica e terapeutica con finalità difensivistica. E’ chiaro che ne avrà un beneficio l’economia di un paese, il nostro, che soffre i morsi di una ripresa economica alquanto difficile. Il medico – prosegue aggiunge - non dovrà avviarsi verso la scelta del ‘tutto bene tutto meglio’ per ovviare a quella spada di Damocle che incombe oggi in tutti i professionisti; è necessario che utilizzi quanto ha imparato durante gli anni di studio universitario e cominci a comunicare con il corpo umano che gli sta di fronte dando così sfogo alla conoscenza dei segni clinici e alla conoscenza di quelle patologie che affliggono il paziente. Non è necessario in prima istanza richiedere la effettuazione di esami complessi e costosi per procedere a formulare una diagnosi, basta il proprio acume e il desiderio di essere ciò che si è cercato di essere con pervicacia e scrupolo: il medico”.

Papotto non condivide quindi la linea espressa da Cittadinanzattiva che ha parlato di “una delle pagine più buie per i diritti del malato è una grande beffa per le vittime di errori sanitari, che saranno ancora più penalizzati”. Per il segretario della Cisl Medici sarà, invece, “il tempo e l’attenzione che la politica darà all’attività della governance clinica con controllo sull’attività della triade aziendale (direttore generale, sanitario e amministrativo) a garantire una buona prassi clinica all’interno delle stesse aziende, eliminando quelle figure nelle mani della politica e nel contempo assicurando quello che oggi non può e non deve mancare al cittadino, la buona assistenza e i Lea”.

L’applicazione di quanto passato alla Camera, da parti di tutti, osserva Papotto, “non dovrà certamente intendersi come la sopraffazione dei diritti del malato che sono sacrosanti e costituzionalmente garantiti, per cui avendo comprensione che il malato, ricoverato o meno, è nel contesto di un eventuale contraddittorio, la parte più debole non può non essere assistita nella semplificazione delle richieste che eventualmente formalizzerà alle parti per poter procedere alla ritualità del tentativo di risarcimento a causa di responsabilità professionale. Quindi ogni esempio – conclude - appare fortemente riduttivo e non può di fatto considerarsi esaustivo. Quanto approvato alla Camera approderà al Senato, quindi attendiamone l’esito con fiduciosa pazienza”.
 

01 febbraio 2016
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