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Specializzandi. Al via progetto Vamossm, Sigm: “Strumento per valutare qualità della formazione”


L'indagine che punta a fotografare l’offerta formativa delle scuole di specializzazione mediche sul territorio nazionale, è nata online attraverso la piattaforma www.valutalatuascuola.net. L’obiettivo della campagna è duplice: mappare attraverso testimonianza dirette lo stato dell’arte sulla formazione specialistica in Italia, e rendere fruibili in maniera trasparente per ciascuna scuola di specializzazione i dati elaborati.

23 FEB - L’Associazione Italiana Giovani Medici (Sigm) invita i propri soci e i tutti colleghi medici in formazione specialistica ad aderire al progetto Vamossm (VAlutazione dei requisiti Minimi Offerta formativa delle Scuole di Specializzazione di Medicina) indagine volta a fotografare l’offerta formativa delle Scuole di Specializzazione Mediche sul territorio nazionale nata online attraverso la piattaforma www.valutalatuascuola.net.
 
L’obiettivo della campagna è duplice: in primis mappare attraverso testimonianze dirette lo stato dell’arte sulla formazione specialistica in Italia, dando voce all’esperienza vissuta nel momento qualificante del percorso formativo e rendendo gli specializzandi consapevoli di quali attività professionalizzanti obbligatorie siano previste per la tipologia di scuola ai fini del raggiungimento delle finalità didattiche. In seconda battuta, rendere fruibili in maniera trasparente per ciascuna scuola di specializzazione i dati elaborati, attraverso un’interfaccia dedicata, in modo da fornire un supporto agli aspiranti specializzandi che dovranno cimentarsi nella scelta della preferenza di sede all’atto d’iscrizione al prossimo concorso nazionale per l’accesso alle Scuole di Specializzazione.
 
"Crediamo molto a questo progetto e invitiamo ogni singolo specializzando a farlo proprio poiché va a sanare una carenza cronica del sistema formativo post laurea in medicina: la mancanza di trasparenza - affermano i Giovani Medici Sigm -. Non c’è miglioramento che passi prima dalla valutazione delle criticità di un Sistema. Invece le Istituzioni che sovraintendono la formazione medica post laurea in Italia hanno da sempre latitato su questo versante – continuano i Giovani Medici Sigm –. Sei anni fa l’Osservatorio Nazionale sulla Formazione Medica Specialistica si fece promotore di due rilevazioni consecutive tramite la somministrazione di una survey a livello nazionale (a.a. 2008/2009 e 2010/2011) ma nonostante gli sforzi profusi i risultati di quei questionari non sono mai stati resi pubblici. E siccome il miglior modo di parlare di qualità della formazione e trasparenza del sistema è agire ecco che un progetto che dovrebbe essere promosso da un livello istituzionale sta meritoriamente nascendo dal basso".
 
I giovani camici bianchi evidenziano inoltre con rammarico come dopo più di 12 mesi "permangano ancora criticità circa il recepimento da parte del Miur del decreto Interministeriale sul Riordino degli Ordinamenti didattici delle scuole di specializzazione di area sanitaria (D.I.M. 4 febbraio 2015 n. 68), con il quale si introducono specifici indicatori di performance, in aggiunta ai 'semplici' standard generali e specifici ed ai requisiti minimi a oggi utilizzati ai fini dell’accreditamento ed attivazione delle scuole di specializzazione. Nonostante le numerose richieste da parte dell’Associazione Italiana Giovani Medici, anche attraverso i propri rappresentanti presso l’Osservatorio Nazionale e il Cnsu, dopo oltre 12 mesi siamo ancora in attesa della piena applicazione al decreto in oggetto, sottoposto a continui rinvii nei tempi di adempimento e tentativi di procrastinazione travestiti da proposte di attivazione di pilota regionali che rischiano di mortificare le finalità della norma".
 
Nell’auspicio che l’accreditamento delle UU.OO facenti parte delle reti formative regionali secondo indicatori di performance parta quanto prima a pieno regime senza ulteriori rinvii "crediamo, in ogni caso, che la valutazione qualitativa possa in prospettiva integrare la valutazione quantitativa fatta attraverso l’utilizzo di criteri oggettivi in modo da garantire ai futuri specializzandi un'informazione completa frutto sia del dato continuamente monitorato sia della diretta esperienza di chi ha vissuto il momento qualificante della formazione specialistica". 

23 febbraio 2016
© Riproduzione riservata

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