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Il manicheismo di Ordini e Collegi

di Roberto Polillo

La questione sollevata dalla sospensione dei medici bolognesi in riferimento al ruolo degli infermieri del 118ha rivelato un atteggiamento che spesso caratterizza in modo speculare collegi e ordini professionali. Un manicheismo di facciata esclusivamente ad uso interno che avvelena il dibattito e rende più difficile trovare un giusto equilibrio tra competenze

03 MAR - L’irragionevolezza della posizione di sospendere i medici che avevano dato il via libera alle ambulanze con i soli infermieri a bordo assunta dall’Ordine dei Medici di Bologna è talmente evidente da non richiedere ragionamenti complicati.
 
Al primo punto vorrei sottolineare come  la decisione presa dai medici sospesi non sia il frutto della loro inventiva personale ma sia coerente con quanto stabilito dalle tre principali società scientifiche del settore mediche e non mediche Amietip, Aniarti, Irc e Simeu.
 
E questo è particolarmente paradossale dopo la sostanziale approvazione di tutte le organizzazioni mediche e della stessa Fnomceo di quanto disposto  nella legge Gelli sulla responsabilità professionale che monda da ogni peccato il medico che segua le linee guida.  Non si capisce allora perché mai per il presidente Pizza quella stessa osservanza diventi d’improvviso motivo di sospensione dal servizio.
 
Il secondo punto riguarda il rapporto tra Ordine Professionale e Società scientifiche del settore. Trovo incomprensibile la pretesa del Presidente Pizza di saperne di più delle migliaia di medici che si riconoscono nella Simeu e che quelle linee guida hanno elaborato non stando seduti negli uffici dell’Omceo di Bologna ma operando sul campo e verificando giorno per giorno le pratiche e le procedure migliori.
 
Il terzo aspetto è l’assoluta linea di controtendenza assunta rispetto a quanto sta già avvenendo nel paese. Si riempiono di defibrillatori stadi  e centri  commerciali si insegna alle maestre di scuola ad utilizzare l’adrenalina in dotazione dei bambini a rischio di anafilassi e si vuole impedire a personale preparato, che agisce sulla base di protocolli condivisi e in continuo contatto con le centrali operative, di fare quello che viene richiesto a vigili urbani a personale didattico o a comuni cittadini.
 
Sono tra quelli che ha preso più insulti di tutti per le mie posizioni nette sulle nuove competenze infermieristiche; e questo perché molte volte i miei detrattori, non hanno nemmeno letto con attenzione quanto da me sostenuto.  Il furore ideologico talvolta acceca la vista e fa perdere il buon senso. Questo è quanto accade quando gli infermieri pretendono di fare i medici e quando i medici si rifiutano di dare valore alle competenze degli altri
 
Un atteggiamento che spesso caratterizza in modo speculare collegi e ordini professionali. Un manicheismo di facciata esclusivamente ad uso interno che avvelena il dibattito e rende più difficile trovare un giusto equilibrio tra competenze.
 
Roberto Polillo

03 marzo 2016
© Riproduzione riservata

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