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Oss. Migep scrive a De Filippo: “Anche noi dobbiamo far parte del tavolo tecnico”


La Federazione delle professioni infermieristiche e tecniche contesta "l'esclusione degli stessi Oss e del Migep" al tavolo chiamato a sviluppare linee guida sullo sviluppo professionale degli oss. Preoccupazione anche per la mancata attenzione verso puericultrici e infermieri generici.

05 APR - La partecipazione del Migep al tavolo di lavoro sugli oss “contribuisce all’evoluzione della professione per una sanità e un’assistenza di alto profilo” e “può rappresentare la base di partenza per cogliere le esigenze di una nuova organizzazione del lavoro, alla luce dell’evoluzione ordinamentale e formativa professionale”. Ne è convinto Angelo Minghetti, segretario nazionale della Federazione Migep, che in una lettera aperta rivolta al sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, chiede l’inclusione del Migep nel tavolo di lavoro.

“La Federazione Migep – scrive Minghetti rivolto a De Filippo - intende ringraziarla della sua partecipazione al convegno sull’oss svoltosi a Potenza il 25 marzo 2016 in cui ha dato la sua disponibilità a convocare il Migep al tavolo tecnico e accettando l’invito a presiedere il convegno del 23 maggio c.m. presso il Senato della Repubblica. Considerato il suo intervento molto positivo per la categoria, condividendo la sua proposta che all’interno del nuovo contratto bisogna prevedere una specifica area socio sanitaria per l’oss, e poiché è indispensabile parlare di sinergia e di collaborazione tra le varie figure, per un reale lavoro in équipe, cercando di raggiungere obiettivi importanti nell’assistenza sanitaria, la nostra preoccupazione sull’apertura del tavolo tecnico che Lei sta avviando al Ministero riguarda esclusivamente le problematiche infermieristiche. Si prefigura che questo tavolo, da una parte gli infermieri dall’altra parte i sindacati, debbano sviluppare linee guida sullo sviluppo professionale degli oss con l’esclusione degli stessi oss e del Migep. Si nota inoltre che nel documento vengono totalmente escluse le figure Puericultrici, Infermieri Generici, ruoli importanti nel sistema assistenziale che tutt’oggi la sanità vede in attività”.

Il Migep chiede quindi “di essere ascoltati e convocati al tavolo di lavoro sul tema degli OSS poiché la scrivente ha contribuito dal 2010 al 2012 alla programmazione del fabbisogno, ruolo, competenze, formazione sull’oss ed è firmataria del documento del 2012. Inoltre ha contribuito con il precedente governo di dare delle risposte forti ed esaurienti al recupero delle figure assistenziali Puericultrici e Infermieri Generici”. Minghetti ricorda quindi che “la Federazione Migep ha già espresso varie volte la richiesta di riapertura di un tavolo tecnico per le puericultrici, infermieri generici e oss, anche nell’orizzonte di un’eventuale istituzione di nuove aree, poiché le attuali 4 aree saranno considerate facenti parte di un mondo ormai non più esistente. All’ interno di questo progetto Le domandiamo: in quale posizione saranno collocati a livello contrattuale e assistenziale le Puericultrici e gli Infermieri Generici?”.

Minghetti evidenzia, dunque, come “questo tema è nuovamente disatteso. Infatti, nella Sua nota del 16 marzo 16 non sono menzionati questi profili. Riteniamo che su questo tavolo tecnico non vi sia la necessità di pensare solo esclusivamente alla figura infermieristica o, meglio, di non definire soltanto gli standard degli infermieri negli ospedali e nel sociale, ma vi è la necessita di definire anche gli standard di queste figure, puericultrici, infermieri generici e oss per evitare, ridurre, eliminare il disagio e il demansionamento in atto. Questo farebbe sì che, anche queste figure, le quali ritengono ingiusto il demansionamento in atto da molto tempo, possano continuare a lavorare senza considerarsi facenti parte di un’area emarginata e una professione azzerata com’è stata prevista con la legge 42/99”.

Per il segretario nazionale del Migep “occorrerebbe, vista la suddetta situazione, costruire un equilibrio corrispondente alla realtà. Invece non si stanno ponendo le condizioni affinché queste figure possano avere una giusta collocazione così come avviene per tutte le altre figure professionali. Sarebbe ora di risolvere quest’annoso equivoco”.

“Nonostante il Migep ponga da diversi anni questo tema e con il precedente governo si fossero prese iniziative attraverso tavoli di confronto per dare delle risposte esaurienti a queste professioni e nonostante l’impegno da parte del ministero ancor oggi nulla si è concretizzato e nulla è stato preso in considerazione neanche da parte dei sindacati a rivedere il profilo di queste figure”, prosegue Minghetti. Che aggiunge: “Pensiamo che ci debba essere uno sforzo e una verifica da parte di questo Ministero della Salute perché si faccia un importante passo in avanti nel sistema sanitario. Poiché ci saranno diversi temi che si andranno a sviluppare a questo tavolo, riteniamo che ci sia la necessità di attuare linee guida anche per queste figure in modo tale che possano anch’esse diventare protagoniste nel cambiamento della sanità alla pari degli altri 22 profili sanitari, come giustamente Lei ha evidenziato nel convegno, evidenziando l’importanza del confronto fra tutte le figure assistenziali”.

Il Migep riformula quindi una richiesta di “riordino urgente” delle vecchie figure professionali Infermieri Generici e Puericultrici “poiché introdotti da specifiche norme di legge e assunti regolarmente nei servizi. Riteniamo che sia auspicabile il confronto con la nostra partecipazione al tavolo tecnico come da Lei evidenziato nel convegno. La ridefinizione dei profili deve essere un processo armonico per tutte le figure, non solo un comma che richiama una sola parte degli operatori generando e perpetuando confusioni ed incertezze che ricadono, alla fine, sui pazienti”.

“Riteniamo – conclude Minghetti - che l’articolo 3 octies del dlgs 502/92 area socio sanitaria, che purtroppo non è stata ancora istituita all’interno del contratto, possa risolvere alla radice le questioni controverse legate a delle linee politiche errate, ristabilendo quella dignità professionale tolta dando definitivamente vita a quel rapporto di collaborazione che è venuto a mancare, affrontando ed eliminando tutte quelle criticità attuali anche attraverso uno sviluppo delle competenze, in modo innovativo, attraverso quel bagaglio di competenze cresciuto negli anni in queste figure che non possono essere eliminate e negate. Un’area tutta da riempire che può favorire la collocazione di diversi profili o da istituire ex novo”.

05 aprile 2016
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