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Medicina convenzionata. Le perplessità dello Snami: “In Atto indirizzo ci sono molte criticità”


Il presidente sindacato autonomo Testa: “Se la parte pubblica pensa ad un ruolo unico di ‘tutti contro tutti’ manderà in tilt i conti dello stato. Attenzione perché la non gradualità ed i percorsi rigidi peggioreranno l’assistenza sanitaria territoriale”. E annuncia: “Ci faremo valere al tavolo delle trattative”.

14 APR - “Continuano le nostre perplessità” esordisce Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami commentando l’approvazione dell’Atto d’indirizzo  “già espresse alla divulgazione della prima bozza. Lo scorso fine settimana il nostro comitato centrale, formato dalla dirigenza sindacale eletta ed il nostro consiglio nazionale, rappresentato dai presidenti regionale e provinciali, riunito a Riva del Garda, si è chiaramente espresso sull’argomento. Nella mozione finale dell’incontro abbiamo chiaramente indicato le criticità a questo atto di indirizzo, la nostra contrarietà alla legge Balduzzi, e quella che deve essere la politica da portare avanti nella trattativa per il rinnovo dell’Acn”.
 
“Da una parte – sottolinea Testa - la gradualità del cambiamento con la finalità di preservare l’attuale  trattamento economico e tutela lavorativa dei Medici e dall’altra di consentire, così come dice la legge, l’adeguamento dell’assistenza territoriale alle peculiari situazioni locali. Inoltre per noi è fondamentale che i medici di continuità assistenziale che entreranno nel ruolo unico della medicina generale abbiamo la garanzia delle 38 ore settimanali senza perdita di posti lavoro e che per l’emergenza sanitaria territoriale sia definito il proprio ruolo specifico e che sia rafforzato il settore, anche attraverso l’organizzazione annuale di corsi di formazione e la promozione di tutele normative a garanzie del comparto”.
 
Per quanto riguarda gli “annunci di una rivoluzione imminente, rassicuro i nostri iscritti che ci faremo valere al tavolo delle trattative secondo la nostra filosofia e politica Snami, che siamo per l’elezione democratica dei nostri rappresentanti in seno  alle nuove forme organizzative, che gli accertamenti ed esami non verranno prenotati da noi ma dalle segretarie e che ci batteremo per la sperimentalità, gradualità e reversibilità dei percorsi. Ribadiremo alla parte pubblica nazionale e poi a quelle regionali che se i loro intendimenti per il ruolo unico saranno di una sorta di ‘tutti contro tutti’ sbagliano di grosso perché, senza migliorare il servizio, faranno aumentare a dismisura i conti delle cure territoriali senza che possiamo minimamente permettercelo! Secondo Noi bene sarebbe stato lasciare le cose come stavano migliorando e rafforzando alcuni comparti della Medicina generale, volutamente trascurati .Viceversa si rischia di peggiorare e lasciare i cittadini, soprattutto la notte, in balia di un servizio di assistenza medica che potrebbe essere sottodimensionato o addirittura non esserci”.

14 aprile 2016
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