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Pronto soccorso. Le proposte della Fp Cgil Medici per riformare il sistema


Un accesso unico telefonico per tutte le emergenze ed urgenze, adeguamento degli organici e abolizione guardia medica, team di soccorso separati per i codici bianchi e verdi. Sono alcune delle proposte per la riforma del sistema di emergenza-urgenza che la Fp Cgil Medici ha raccolto in un documento inviato oggi al ministro Fazio.

09 MAG - È pronto il documento con le proposte della Fp Cgil Medici per la riforma del sistema di emergenza-urgenza. E proprio oggi è stato inviato al ministro della Salute, Ferruccio Fazio, che nell’incontro con le sigle sindacali, lo scorso 4 maggio, aveva invitato i medici a esprimere le proprio posizioni.
Quelle della Fp Cgil sono racchiuse in 13 pagine e vanno dalla riorganizzazione del personale attualmente in servizio alla formazione nelle scuole di specializzazione, dalla necessità di creare nuove forme di assistenza per i codici meno gravi all’urgenza di migliorare le condizioni di lavoro di chi, oggi, lavora in affanno, anche a causa della carenza di organico.

In particolare, il sindacato propone anzitutto un accesso unico telefonico per tutte le emergenze ed urgenze, individuato nel 118, che attiverà i percorsi ospedalieri o territoriali in base alla gravità delle patologie riscontrate. L’istituzione di team separati al pronto soccorso per i codici bianchi e verdi potrà essere una soluzione tampone per far fronte agli accessi diretti per le urgenze minori all’ospedale che oggi sono la maggioranza in particolare di giorno. Ma l’obiettivo strategico è la realizzazione di strutture territoriali h24 per le risposte ai codici bianchi e verdi - con la partecipazione della medicina generale, della pediatria di libera scelta e della medicina specialistica ambulatoriale - che siano visibili, accessibili ed in grado di fornire risposte immediate ed efficaci, compresa la diagnostica e gli interventi domiciliari.

Fondamentale, per la Fp Cgil Medici, è la copertura dei vuoti di organico dei Pronto soccorso e del 118, “superando il buco nero del precariato ed eliminando la tagliola del blocco del turn over nelle Regioni soggette ai piani di rientro”.

Per realizzare la nuova organizzazione del sistema urgenza-emergenza, inoltre, “è ineludibile l’abolizione della guardia medica con la piena valorizzazione professionale dei medici”. Perché, spiega la Fp Cgil Medici, “la guardia medica attuale come servizio autonomo è un’anomalia disfunzionale, spesso inadeguata alle esigenze dei cittadini. Tutta la medicina generale (guardie mediche e medici di famiglia) deve invece convergere con pari dignità in una unica figura professionale delle cure primarie”.

Si deve comunque conservare il rapporto di convenzione, quello fiduciario con gli assistiti, ma si deve rafforzare il rapporto con l’ambito territoriale distrettuale per rendere possibile anche una adeguata risposta h24 ai codici bianchi e verdi.

Altri punti funzionali al nuovo sistema sono, secondo la Fp Cgil Medici, il passaggio alla dipendenza di tutti medici del 118, garantendo i diritti acquisiti di chi sta già in graduatoria e in convenzione; la riconversione del vecchio pronto soccorso dei piccoli ospedali troppo spesso luogo pericoloso per chi ci lavora e per chi arriva per farsi curare; percorsi appropriati seguendo il modello organizzativo hub&spoke in particolare nell’emergenza cardiovascolare, traumatologica e cerebrovascolare; l’implementazione della formazione in emergenza sanitaria per chi già lavora nel sistema e nei corsi di laurea, prevedendo una maggiore diffusione della specializzazione in “Medicina d’Urgenza”.
 

09 maggio 2011
© Riproduzione riservata

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