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III Conferenza nazionale Fnomceo. Aceti (Cittadinanzattiva): “I medici devono rimettere al centro il Codice deontologico”


Il coordinatore di fronte ai camici bianchi a Rimini getta uno sguardo sulla professione medica. “È in affanno, vive un momento di difficoltà”. Ma rilancia il dialogo con cittadini e altre professioni. “Servirebbe un approccio di rilancio e confronto con tutti, anche con i cittadini, per far fare tutti insieme un passo in  avanti alla nostra sanità”.

20 MAG - “Se il codice deontologico non è al centro si penalizza l'assistenza ai cittadini e la stessa professione medica ”. Così il Coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, Tonino Aceti nel suo intervento di fronte alla platea dei camici bianchi impegnati a Rimini nella Terza Conferenza nazionale della professione medica ed odontoiatrica.
 
“Oggi la professione è in affanno, vive un momento di difficoltà– specifica Aceti – inutile negarlo. Un affanno che noi vediamo e percepiamo e per questo diciamo ai medici che devono mantenere la barra dritta su valori fondanti della professione medica: in primis l’agire in scienza e coscienza. Un aspetto che sembra essere passato in secondo piano rispetto al ‘mantra’ della sola sostenibilità economica”.
 
“Secondo noi –  precisa – la professione è sempre più ingabbiata da norme nazionali (vedi il dm appropriatezza) o regionali (vedi le indicazioni sui farmaci ad alto costo) che dicono già al medico quello che deve fare. Ecco perché a nostro avviso, scienza e coscienza diventano quasi eccezione e non la prassi come dovrebbe essere, e all'interno di una medicina sempre più amministrata e pre-confenzionata dagli apparati amministrativi. Invece bisognerebbe puntarci, guardando e attendendosi sempre alle "evidenze scientifiche", proprio al fine di riaffermare il senso profondo della professione. Fatto che automaticamente comporterebbe anche un miglioramento dell’assistenza ai cittadini e dell'esigibilità del diritto alla salute”.
 
E in questo quadro il Coordinatore del TDM si riferisce nello specifico al Codice deontologico e al valore ‘alto’ che esso dovrebbe avere “ma che oggi invece sembra messo in secondo piano o peggio disatteso da alcune importanti norme nazionali e regionali”.
 
“La Fnomceo – ribadisce - dovrebbe in via prioritaria riaffermare il valore del Codice, valutare la sua compatibilità con le leggi (che ad oggi su molti temi non c’è) e porre con forza sui tavoli istituzionali i casi di incompatibilità, a partire dal famigerato decreto appropriatezza su cui, al di là, della prima circolare esplicativa (che non è sufficiente) continuiamo a ricevere quotidianamente segnalazioni di cittadini che hanno grosse difficoltà nell’accesso alle prestazioni ” . I medici per Aceti dovrebbero quindi “puntare di più i piedi e far si che il codice sia veramente al centro".
 
Altro tema toccato riguarda anche il rapporto con le altre professioni. “Oltre alla medicina difensiva, percepiamo difensivismo anche nei confronti delle altre professioni. Servirebbe invece su questo un approccio di rilancio e confronto con tutti, anche con i cittadini, per far fare tutti insieme un passo in  avanti alla nostra sanità”.
 

20 maggio 2016
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