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Lombardia. Ospedali Civili di Brescia. Anche per Anaao e Cisl-Medici è illegittimo il concorso per primario Pronto di soccorso


I sindacati contestano, in particolare, la mancata possibilità di accesso all’avviso ai possessori dei requisiti di legge e chiedono “che non si dia corso al conferimento dell’incarico", rivedendo nel suo complesso la procedura concorsuale "secondo tutto quanto previsto dalla normativa vigente”.

30 MAG - Il concorso per il conferimento di incarico quinquennale di direzione di struttura complessa: U.O. Pronto Soccorso presidio Spedali Civili di Brescia è da rifare. Il motivo è la “illegittimità” di quello appena concluso. Ad affermarlo, chiedendo l’annullamento del concorso, sono l’Anaao e la Cisl Medici della Lombardia in una nota inviata al presidente della Regione e assessore alla salute Roberto Maroni, al Direttore del Dipartimento Welfare Giovanni Daverio, al Ministero della Salute Beatrice Lorenzin e, per conoscenza, al Direttore Generale della ASST di Brescia Ezio Belleri.

“Preso atto – si legge nel documento - che l’ASST degli Ospedali Civili di Brescia ha concluso la procedura concorsuale relativa ad un avviso pubblico, per titoli e colloquio, per il conferimento di incarico quinquennale di direzione di struttura complessa: u.o. pronto soccorso presidio Spedali Civili di Brescia (Area della Medicina Diagnostica e dei Servizi – disciplina “Anestesia e Rianimazione”)”e “vista la non rispondenza dei requisiti richiesti dall’avviso per partecipare alla selezione in oggetto con la normativa nazionale”, Anaao e Cisl Medici Lombardia ritengono “che detta procedura si sia svolta in difetto di legittimità, in particolare, non è stato consentito l’accesso a detto avviso ai possessori dei requisiti di legge tanto che il bando è stato limitato ad una sola disciplina”.

Nel documento i sindacati citano, in particolare, a sostegno della loro tesi, il D.P.R. 10 dicembre 1997, n. 484, art. 4, che “individua le Discipline delle varie aree per le varie professioni e specifica, nell’articolo 5, che il candidato per poter essere ammesso alle prove selettive deve essere in possesso della specialità della disciplina o di specialità equipollente”, la Legge 189/2012 (Balduzzi), “che non modifica i requisiti di accesso, ma solo la procedura” e le Tabelle relative alle discipline equipollenti previste dalla normativa.

E chiedono “che non si dia corso al conferimento dell’incarico e che si riveda nel suo complesso la procedura concorsuale secondo tutto quanto previsto dalla normativa vigente”, riservandosi di “adire ad ogni forma di azione per la salvaguardia dei diritti di tutti gli aventi titolo e a tutela dell’interesse generale”.

30 maggio 2016
© Riproduzione riservata

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