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Cure primarie. Fp Cgil concorda obiettivi di riforma del ministro Fazio


Dopo il tavolo sulla riorganizzazione del pronto soccorso, il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha incontrato lunedì i sindacati della medicina generale per discutere la riforma delle Cure primarie. Preiti (Fp Cgil medicina generale): “Incontro costruttivo” e “intervento necessario, ma anche molto complicato e ambizioso”. Previsto anche un intervento legislativo di modifica e adeguamento della fonte normativa delle convenzioni.

18 MAG - “È stato un incontro costruttivo” e “riteniamo nella giusta direzione l’intervento che il Ministro Fazio intende apportare alle cure primarie”. Questo il commento di Nicola Preiti, coordinatore nazionale Fp Cgil Medicina generale, all’incontro svolto lunedì tra il capo di gabinetto del ministero della Salute, Giuseppe Palumbo, e le organizzazioni sindacali dell’area delle cure primarie, alla presenza delle Regioni e della Sisac. I progetti del ministro per la sanità territoriale non riguarda, infatti, solo lo spostamento dei codici bianchi e verdi dal Pronto soccorso al territorio (questione sulla quale il ministro ha già incontrato i sindacati della medicina ospedaliera e territoriale il 4 maggio scorso). L’obiettivo è quello di intervenire profondamente sulla natura stessa delle cure primarie. “Il ministero – ha spiegato Preiti - intende  predisporre con le Regioni, nel giro di poche settimane, per arrivare ad  una ridefinizione sostanziale delle cure primarie. È previsto anche un  intervento legislativo di modifica e adeguamento della fonte normativa delle convenzioni: l’Art. 8 della 502”.
Le modifiche della legge, ha spiegato il sindacalista della Cgil, dovrebbero intervenire sui punti critici dell’assistenza territoriale: gestione delle cronicità e h24,  rapporti  con l’ospedale e tra operatori, definizione residenzialità intermedia, criteri di accesso e struttura del compenso. Il percorso da iniziare con le modifiche al 502 dovrebbe poi essere completato con il rinnovo delle convenzioni.
“Riteniamo nella giusta direzione l’intervento che il Ministro Fazio intende apportare alle cure primarie. Un problema sul tappeto da ormai troppi anni, che è percepito come criticità da parte dei cittadini e che, se non risolto, rischia di far implodere il sistema nel suo complesso”, ha affermato Preiti concludendo:
L’incontro è stata anche l’occasione per la Fp Cgil Medici di illustrare le proposte già inviate al Ministro Fazio, sottolineando in particolare alcuni aspetti:
-    l’intervento sulle cure primarie deve essere un  intervento globale basato su una nuova visione del territorio e sulla sua organizzazione;
-    con l’organizzazione deve cambiare anche la  mentalità e la cultura  professionale, i compiti e le funzioni di ogni operatore. “Non si può cambiare l’organizzazione pensando di fare le stesse cose di ieri”;
-    nel territorio si dovrà determinare un assetto  organizzativo che strutturi fisicamente l’assistenza, garantendo la presa in carico e la continuità assistenziale orizzontale nelle 24 ore, e verticale per i diversi livelli di assistenza necessari al cittadino. Questo, secondo la Fp Cgil Medici, può garantire anche  lo sgravio burocratico al medico e fornirgli gli  adeguati strumenti necessari a fornire un’assistenza di qualità;
-    per i medici di famiglia è necessario conservare il  rapporto di fiducia con il cittadino sulla base della libera scelta, ma è oggi  necessario renderlo medico anche di quel territorio e non solo del paziente;
-    per il 118, va risolta l’ambiguità normativa che  per un verso ci porta alla commistione di medici che fanno il 118 con contratto da dipendente accanto a medici che fanno lo stesso lavoro con convenzione, e però altro lascia indistinti i titoli necessari per accedere a questa attività. E infatti nelle Regioni troviamo le soluzioni più disparate;
-    per i medici di guardia medica abbiamo ribadito la  necessità della loro piena valorizzazione abolendo il servizio di guardia medica oggi noto, che con la sua organizzazione risponde ad un modello di sanità ormai vecchio oltre 30 anni.
“Attendiamo fiduciosi le proposte del ministro – ha concluso Preiti - ma sappiamo che l’intervento così concepito è necessario ma anche molto complicato e ambizioso”.
 

18 maggio 2011
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