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Convenzione medici di famiglia. Snami farà referendum tra i suoi iscritti prima dell’incontro del 21


In vista della convocazione di martedì 21 giugno al tavolo delle trattative per il rinnovo dell’ACN lo Snami ha deciso di consultare la sua base. Ma intanto ecco le richieste che porteranno al tavolo: le 38 ore per l'ex Continuità assistenziale; certezza sulle indennità già in capo ai medici e chiarimenti su mantenimento assistenza H24 nelle zone disagiate

16 GIU - In vista della convocazione di martedì 21 dei Sindacati al tavolo delle trattative per il rinnovo dell’ACN lo Snami sottoporrà la bozza del contratto ai suoi iscritti. "Nel corso del Comitato centrale e del Consiglio nazionale dello scorso sabato e domenica a Roma - afferma Angelo Testa, Presidente nazionale dello Snami -, abbiamo  deciso all’unanimità di coinvolgere la base del nostro sindacato in un lavoro comune di valutazione e proposte per il prossimo  contratto della medicina generale. Già nel corso della due giorni nella capitale sono emerse criticità ed indicazioni di soluzione da parte dei nostri dirigenti e sicuramente nei prossimi giorni arriveranno ulteriori spunti da parte degli iscritti che verranno coinvolti dai dirigenti locali".

"Anticipo - afferma Domenico Salvago, vicepresidente nazionale dello Snami  e presidente di Snami Sardegna - , la nostra richiesta delle 38 ore per l’ex Continuità assistenziale. Se lo stesso verrà formalizzato anche dagli altri sindacati avrà più forza e la possibilità di essere accolto. Soprattutto per aggiungere "l’arrosto" al "fumo"  prodotto dal baccano di chi ha poco da dire e cerca strumentalmente di fuorviare i colleghi promettendo l’inattuabile ruolo unico dei "tutti contro tutti". La stessa richiesta faremo per normare meglio la pubblicazione delle zone carenti e perché siano commissariate le aziende  latitanti ed inadempienti che maturano anni di arretrati. Tra gli altri aspetti da chiarire ed approfondire: sicurezza delle indennità già in capo ai medici, alcuni passi sul percorso sanzionatorio e soprattutto andrà normata meglio la parte in cui regioni ed aziende dovranno lasciare l’assistenza H24, come è attualmente in vigore, nelle zone  dove l’ospedale è lontano e ci sono altre criticità, perché, come detto più volte, non si può non tener conto delle peculiarità locali".

"So per certo - conclude Angelo Testa - che Vincenzo Pomo, coordinatore della Sisac, è un professionista valido ed una persona estremamente corretta per cui avremo un dibattito franco e leale nel rispetto della legittima differenza delle parti, così come auspico di trovare una intesa con tutti gli altri  sindacati".
 
Lorenzo Proia

16 giugno 2016
© Riproduzione riservata

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