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Formazione specifica in medicina generale. Sigm e il Cnas lanciano Tweet-Facebook mob per la scuola di specializzazione


L'Associazione Italiana Giovani Medici e il Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi sostengono con forza la proposta delle Regioni nell'ambito della discussione sul Ddl ex Art 22 del Patto per la Salute. "Le Istituzioni abbiano il coraggio politico di cambiare radicalmente la formazione specifica in medicina generale, valorizzandola e riconoscendola quale disciplina accademica".

21 GIU - L'Associazione italiana giovani medici (Sigm) e il Comitato nazionale aspiranti specializzandi (Cnas) sostengono con forza la proposta avanzata dalla Regioni lo scorso 4 Maggio riguardante la Formazione Specifica in Medicina Generale, nell'ambito della discussione sul Ddl ex Art 22 del Patto per la Salute. Questa proposta consentirebbe l’evoluzione della Formazione Specifica in Medicina Generale in un percorso Specialistico Accademico di Medicina di Comunità e Cure Primarie per la formazione dei futuri Medici di Medicina Generale, basato su una rete formativa integrata tra Territorio e Università, mantenendo e valorizzando quindi le esperienze maturate negli anni nei corsi regionali.
 
"Una siffatta proposta comporterebbe non pochi effetti positivi sui medici in formazione, sulla formazione e più in generale su tutto il Ssn - spiegano Sigm e Cnas -: riconoscimento accademico della disciplina della medicina generale e delle cure primarie, al pari di quanto già avviene in quasi tutta Europa. Ciò permetterebbe di avviare il percorso per la creazione di uno specifico settore scientifico disciplinare autonomo di riferimento per la Medicina Generale e le Cure Primarie, favorendo la ricerca in medicina generale, nonchè l’attivazione di corsi di dottorato di ricerca in Medicina Generale e Cure Primarie; tale percorso rappresenterebbe inoltre il volano per un reale inserimento dell’insegnamento della Medicina Generale, e più in generale delle Cure Primarie, all’interno dei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia, oggi presente a macchia di leopardo e con ampia variabilità sul territorio nazionale, oltre che la formazione di una classe di ricercatori e di una classe docente universitaria nell’ambito delle Cure Primarie.
 
Parificazione dei diritti del medico in formazione in medicina generale con il medico in formazione specialistica. Allo stato attuale si ha invece una sperequazione iniqua tra le due categoria sia da un punto di vista economico, che dei diritti, della mobilità e delle opportunità formative.
 
Valorizzazione della Medicina Generale. Attualmente la differenza tra i corsi di formazione specifica in medicina generale e le scuole di specializzazione fa apparire, agli occhi delle giovani generazioni di medici, il medico di medicina generale come medico di serie B sminuendo il valore di una figura cardine per l’assistenza primaria e, di conseguenza, fondamentale per il funzionamento dell’intero Ssn.
 
Definizione di standard formativi omogenei sul territorio nazionale che consentano di formare futuri medici di medicina generale orientati alle cure primarie e alla comunità, tenendo conto dei nuovi scenari di salute e delle crescenti cronicità;
 
Creazione di un concorso unico nazionale con unica graduatoria con ottimizzazione degli accessi nel post lauream: l'attuale esistenza di due concorsi che hanno svolgimento in date distinte e generano due graduatorie separate determina la perdita di contratti o borse di formazione per rinuncia da parte dei candidati vincitori di entrambe le selezioni. Ciò non impedirebbe comunque alle regioni di stanziare borse regionali aggiuntive in base alle necessità locali e vincolare al proprio territorio i futuri Medici Specialisti".
 
Al fine di sostenere la proposta innovativa avanzata dalle Regioni, il Sigm e il Cnas hanno organizzato un Tweet-Facebook mob a partire dalle 12:30 di oggi, martedì 21 Giugno, in modo da sensibilizzare attraverso i Social Network le Istituzioni tutte "affinché si abbia il coraggio politico di cambiare radicalmente la Formazione Specifica in Medicina Generale, valorizzandola e riconoscendola quale disciplina accademica".

21 giugno 2016
© Riproduzione riservata

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