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Medicina generale. Smi in audizione al Senato contro Atto indirizzo: “No H16 e sì a H24”


Il sindacato sentito oggi in commissione Igiene e Sanità in merito alla riorganizzazione delle cure primarie. Ribadito il no al modello H16 e alla chiusura della guardia medica notturna. E poi richiesto lo “stanziamento di risorse adeguate, ora assenti”. Consegnato un documento di analisi e proposte.

14 LUG - Una delegazione del Sindacato dei Medici Italiani-Smi, composta dal segretario generale, Pina Onotri, e dai dirigenti nazionali, Lino Puzzonia, consigliere dell'ordine dei medici di Catanzaro, e Maurizio Andreoli, nonché sindaco di Carnago, è stata ascoltata oggi dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato. Tra i temi posti sul tavolo la riorganizzazione delle cure primarie, il potenziamento della continuità dell'assistenza H24 e del 118, non secondo il prospettato modello h16, la contestazione dell'atto di indirizzo delle Regioni e della chiusura della guardia medica notturna, lo stanziamento di risorse adeguate, ora assenti. Consegnato un documento di analisi e proposte.

Alla fine dell'audizione Pina Onotri ha espresso "apprezzamento per la modifica del decreto sull'appropriatezza, rispetto alla quale lo Smi, unico sindacato aveva presentato ricorso per bloccarlo", quindi ha messo in rilievo la "grande attenzione" dei senatori rispetto alle osservazioni e preoccupazioni dello Smi: "Il messaggio è andato a segno, abbiamo posto sul tavolo la necessità di riorganizzare la sanità, i servizi sul territorio, con strumenti anche normativi adeguati, rispetto alla mutata domanda di salute, con risorse certe e riducendo gli sprechi. Una vera riforma. Tutte condizioni assenti nell'Atto di indirizzo e nel progetto di smantellamento della guardia medica notturna e dal cosiddetto modello dall'h16".

Il documento in questo senso denuncia come, contratti e convenzioni siano "a valle delle scelte politiche che riguardano l’offerta sanitaria e i professionisti adeguano i loro contratti a questa offerta, non già la determinano. Con il rinnovo delle convenzioni non si appalta infatti l’assistenza sanitaria ai medici e ai pediatri (che questi da soli non possono certamente farcela), con una visione vecchia e inadeguata, bensì si disciplinano le modalità con le quali i medici intervengono all’interno di questi processi. Solo chi è affetto da strabismo autoreferenziale, ancorato ad una visione della medicina generale di tipo prestazionale, continua a confondere i due livelli".

"È preoccupante - si conclude - la sottovalutazione delle attuali criticità epocali...è invece quanto mai necessario recuperare al dibattito politico le ragioni e il profondo significato del servizio sanitario nazionale, le sue fonti d’ispirazione che oggi appaiono ai più misconosciute. È l’ora di rimettere in campo idee ed energie, di aprire una nuova stagione di rilancio del SSN. La forza può venire solo dalle nuove generazioni. Mettiamole rapidamente in campo".
 

14 luglio 2016
© Riproduzione riservata

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