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Vaccinazioni. Il plauso della Simg alla Fnomceo: “Un corretto richiamo al codice deontologico”


Il presidente Claudio Cricelli: “False, pretestuose e ingannevoli tutte le affermazioni utilizzate per contestare l’utilità delle immunizzazioni. Corretto il richiamo all’obbligo deontologico dei camici bianchi”

22 LUG - “I medici devono sempre applicare la verità scientifica. Quindi è corretto il richiamo all’obbligo deontologico per tutti coloro che fanno parte della comunità medica del nostro Paese all’utilizzo di strumenti terapeutici indispensabili come i vaccini. La dimostrazione della loro efficacia fa parte delle evidenze scientifiche. E sono false, pretestuose e ingannevoli tutte le affermazioni utilizzate per contestarne la sicurezza”. Il dott. Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), sottolinea la correttezza della presa di posizione della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMcEO) nel Documento sui vaccini.
 
“Il medico – spiega il dott. Cricelli - è tenuto come professionista a osservare le evidenze scientifiche e il rispetto della scienza costituisce un obbligo deontologico. Per cui, come evidenziato dalla FNOMcEO, chi non segue questi principi commette una grave violazione, soprattutto nel caso delle vaccinazioni, la cui sicurezza ed efficacia sono inconfutabili”.
 
Non solo. “Il medico convenzionato o dipendente sottoscrive un contratto che lo lega al Servizio Sanitario Nazionale, a cui deve attenersi – continua il dott. Cricelli -. Tra i suoi doveri rientra anche la somministrazione vaccinale. Per cui da un lato vi sono le verità scientifiche, dall’altro gli obblighi determinati dall’appartenenza al Servizio Sanitario Nazionale”.
 
Infine un richiamo all’impegno dei camici bianchi. “Il medico deve conquistare la propria autorevolezza con il lavoro costante, cercando il dialogo con il paziente – conclude il dott. Cricelli -. Questo vale sia per le terapie controverse che vanno combattute dimostrandone la non scientificità come nei casi ‘Di Bella’ e ‘Stamina’, che per gli strumenti terapeutici indispensabili e sicuri come i vaccini di cui talvolta il cittadino fatica a comprendere l’utilità. Le vaccinazioni sono interventi di sanità pubblica che presuppongono la disponibilità del paziente, del medico e un’efficiente organizzazione sanitaria”.

22 luglio 2016
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