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Infermieri. Corte dei conti su Enpapi: “Patrimonio cresce, ma attenzione a costi crescenti, utili in flessione e crediti verso iscritti”


I giudici contabili pur rilevando un patrimonio in crescita e evidenziano un calo del 62,6% degli utili nel 2015 dovuto al maggior incremento registrato dai costi (+21,8%) rispetto ai ricavi (+14,4%). E attenzione a rendimenti che sono in calo del 3%. LA RELAZIONE

25 LUG - “I risultati contabili più significativi che emergono dal bilancio dell’anno 2015, dimostrano come: - l’utile netto di esercizio sia pari a 4.668 migliaia di euro (-62,6%); - il patrimonio netto si attesti su un valore pari a 47.996 migliaia di euro (+10,8%)”. Così la Corte dei conti nella sua relazione sull’esercizio 2015 dell’Ente previdenziale degli infermieri (Enpapi).
 
Per la Corte “la significativa flessione che si registra nel risultato di esercizio dell’anno 2015 è da attribuire, in buona sostanza, al maggior incremento registrato dai costi (+21,8%) rispetto ai ricavi (+14,4%). Il patrimonio netto, composto dal fondo per la gestione (alimentato essenzialmente dai contributi integrativi e destinato a coprire le spese di gestione e le capitalizzazioni dei montanti integrativi), dal fondo di riserva e dall’avanzo di esercizio, nel 2015 si attesta a circa 48 milioni di euro, in aumento del 10,8 per cento rispetto all’anno precedente”.
 
“La posta patrimoniale riguardante i crediti verso gli iscritti  - rileva la Corte - risulta in crescita anche nel 2015, raggiungendo i 206 milioni di euro, con un incremento del 15 per cento nei confronti del precedente esercizio, nel quale già si era evidenziato un incremento del 12 per cento rispetto al 2013.  “L’andamento crescente negli ultimi anni e la dimensione raggiunta da tale posta contabile fanno permanere la necessità di richiamare l’Ente a individuare nuove e più incisive azioni d’intervento volte al suo contenimento”.
 
“Dai dati di consuntivo – evidenzia la relazione - emerge che le entrate contributive sono in continua crescita. Sono infatti passate dai 76,2 milioni del 2013 agli 89,1 milioni del 2014 (+17%) per attestarsi ai 91,5 milioni di euro del 2015 (+2,7%). L’indicato incremento è da attribuire all’aumentato numero degli iscritti all’Ente, ma, soprattutto, agli effetti delle riforme a carattere strutturale dell’Ente, con le quali sono state rimodulate, in aumento, tutte le tipologie di contributi. A fronte delle entrate contributive che si quantificano nei termini di cui sopra, si riscontrano spese per prestazioni di gran lunga inferiori, pari a circa 7,8 milioni di euro (7,6 milioni nel 2014)”.
 
“Quella dell’Enpapi – ricorda la Corte - è infatti una gestione “recente” (l’Ente è stato istituito nel corso del 1998) e, quindi, con una forte differenza tra il numero degli iscritti, pari a 39.928 nel 2015, e il numero delle prestazioni previdenziali erogate nello stesso anno, pari a 2.241. Le maggiori risorse finanziarie che si sono determinate nella gestione dell’anno in riferimento sono state destinate ad aumentare gli investimenti in attività finanziarie (dai 466,2 milioni del 2014 ai 468 milioni del 2015). Tali investimenti hanno generato rendimenti netti oscillanti negli anni. In termini percentuali, dopo la crescita registrata nel 2014, in cui si erano attestati al 3,39 per cento, nel 2015 hanno subito una contrazione, risultando pari al 3,11 per cento.
 
 
Nel bilancio tecnico, approvato dal Consiglio generale il 16 dicembre 2015, il saldo previdenziale presenta una flessione nella seconda parte (dall’anno 2036) mantenendosi comunque sempre positivo, sia per la gestione principale che per quella separata”.

25 luglio 2016
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