Salva-banche. Snami dice no a intervento Enpam: “Ma non erano finiti gli investimenti a rischio?”
Il sindacato autonomo critica la scelta delle casse previdenziali private (in particolar modo quella dei medici, Enpam) di entrare nel Fondo salva banche destinato al salvataggio di Banca Mps. Testa: “I Medici vedono di nuovo messi a repentaglio i loro contributi”.
29 LUG - “Grande sconcerto e preoccupazione per la decisione presa da Enpam di sottoscrivere il Fondo Atlante 2 destinato al salvataggio di Banca MPS” da parte dello Snami.
“Dopo i quasi tre miliardi di euro investiti all'epoca della presidenza Parodi in titoli derivati ad alto rischio, che ancora oggi gravano sul bilancio del nostro Ente di previdenza, e nonostante le numerose rassicurazioni dell'attuale presidente Alberto Oliveti sul fatto che l'epoca degli investimenti rischiosi era definitivamente tramontata, i Medici vedono di nuovo messi a repentaglio i loro contributi”. Sostiene
Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami.
“Riteniamo - sostiene
Piero Maria Benfatti, responsabile nazionale Snami per i rapporti con Enpam, che il compito del nostro ente di previdenza sia quello di garantire le pensioni dei medici e disapproviamo ogni operazione che possa mettere a rischio questa inderogabile priorità, soprattutto a tutela delle generazioni più giovani. Nei mesi scorsi un tempestivo ricorso al Tar da parte di Snami ha bloccato Enpam Sicura, società in house della Fondazione Enpam che in soli tre mesi aveva assunto 41 persone e bruciato ben 1.250.000 euro”.
“Come Snami - conclude Testa - continueremo a monitorare con grande attenzione gli sviluppi della partecipazione Enpam nel Fondo Atlante, riservandoci ogni eventuale azione, anche in sede giudiziaria, a salvaguardia dei contributi pensionistici di tutti i medici italiani e chiediamo ad Oliveti di darci immediati ragguagli formali”.
29 luglio 2016
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