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Manovra. Carbone (Fials) scrive a Renzi: “Nel provvedimento non vi è traccia della valorizzazione delle risorse umane della sanità”


"Un fondo economico comune, fortemente esiguo, per i rinnovi contrattuali di tutti i dipendenti pubblici non permetterà in alcun modo di poter riconoscere, anche economicamente, i nuovi compiti e competenze avanzate delle professioni sanitarie. Ci auguriao un suo intervento diretto, e che sia fatto proprio dal Suo Esecutivo, l’Atto di indirizzo del Comitato di Settore". Così il segretario generale Fials in una lettera indirizzata al premier.

02 NOV - Con una lettera inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, il Segretario Generale della Fials, Giuseppe Carbone, afferma che rimane doveroso rivolgersi al Presidente del Consiglio perché per primo tra i premiers ha "sdoganato", nella comunicazione istituzionale, la parola infermieri allorché si parla di personale sanitario.

"Sinora - prosegue Carbone nella sua nota - molti politici e governanti citano solo i medici come se oltre a loro fosse valido l’antico termine 'hic sunt leones' o peggio usano i termini odiosi paramedici o non medici. Il motivo per il quale la Fials si rivolge a Renzi nasce dalla volontà di segnalare la scelta intrapresa dal Sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, di istituire presso tale Dicastero uno specifico 'tavolo tecnico scientifico per la professione infermieristica in relazione alla nuova domanda di salute'”.
 
"E’ una iniziativa - documenta Carbone - che interrompe un trend mai fermato sinora che ha visto esser presenti in prevalenza quasi esclusiva esperti espressione della professione medica, frutto di un’impostazione ancora medicocentrica rispetto all’evoluzione scientifica e tecnologica ma soprattutto in relazione al mutato quadro epidemiologico ed all’invecchiamento della popolazione ed in piena contraddizione non solo con gli orientamenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ma anche di tutto l’impianto normativo dalla legge 833/78 al vigente Patto per la Salute. Il Patto per la Salute, infatti, dal suo Governo proposto ed approvato con la condivisione delle Regioni, dichiara Carbone, affida alla professione infermieristica, come alle restanti 21 professioni sanitarie, una sfida di competenze avanzate in grado di soddisfare i nuovi bisogni di salute soprattutto a livello territoriale e a domicilio del cittadino in particolare a fasce, numericamente sempre più estese di utenti con pluripatologie e ultrasessantenni".

Per contribuire a raggiungere tale obiettivo, la Fials, scrive Carbone, dà atto della volontà espressa e concretizzata del Sottosegretario alla Salute De Filippo di aver attivato questo Tavolo tecnico-scientifico avvalendosi di esperti sia ministeriali che regionali, anche medici, ma soprattutto molti espressione della professione infermieristica sia professori universitari che dirigenti infermieristici e, ovviamente, professionisti che operano, in turni notturni e festivi, direttamente sul territorio ed in ospedale.

"Il Tavolo - sottolinea Carbone - ha prodotto un primo documento che inquadra i nuovi compiti della professione infermieristica in questo nuovo scenario di diversa organizzazione sanitaria e sociosanitaria territoriale in forma organica e proattiva che è stato condiviso dal Sottosegretario e da lui trasmesso alle competenti Direzioni Generali del Ministero della salute. E’ un documento che non si contrappone alla professione medica, tutt’altro, delinea in maniera particolareggiata, sulla base della letteratura scientifica nazionale ed internazionale, fondandosi sulle esperienze positive e consolidate già in essere nelle Regioni più avanzate, tra le quali la Sua Regione di provenienza, i nuovi compiti e le modalità organizzative per raggiungerli".

"Nel documento elaborato e proposto, infatti, viene evidenziato - cita Carbone - come la professione infermieristica possiede competenze e capacità tali da renderne e richiederne un esercizio autonomo in ambito sanitario, integrato con le altre professioni, ma con contorni di autonomia molto rilevanti, in tema di presa in carico, di gestione e di erogazione dell'assistenza".
 

Tale riconoscimento di autonomia professionale determina, a parere del Segretario Generale della Fials, la naturale conseguenza di riorganizzare i servizi sanitari in cui valorizzare e identificare chiaramente quanto delineato dal documento: l'infermieristica di famiglia/comunità, l'assistenza infermieristica domiciliare, l'assistenza infermieristica ambulatoriale e gli ospedali di comunità a gestione infermieristica, in maniera tale che queste professioni possano rispondere compiutamente ai bisogni di efficienza ed efficacia della qualità dell'assistenza offerta ai cittadini.

Rimane auspicio della Fials, asserisce Carbone, che i contenuti di tale documento "possano tradursi in atti programmatori e di indirizzo che il Ministero della Salute e l’intero Governo possa emanare alle Regioni perché in forma omogenea sul territorio nazionale le Aziende Sanitarie possano avviare e attuare nel processo di riorganizzazione previsto dal Patto per la Salute".

Carbone, nella sua nota a Renzi, entra nel vivo delle considerazioni e richieste, asserendo che questo processo di riorganizzazione del Ssn potrà vedere maggiormente protagonisti i professionisti e gli operatori “produttori di salute” se sarà possibile avviare immediatamente la contrattazione nazionale, sulla base si di finanziamenti certi ed adeguati ma anche sulla base dell’Atto di indirizzo approvato dal Comitato di Settore Regioni-Sanità che da direttive all’Aran per la negoziazione nel comparto Sanità.

E’ un atto di indirizzo che la stessa Fials condivide in massima parte e nel quale su proposta del Sottosegretario De Filippo, con la condivisione delle Regioni, sono state proposte ed approvate contenuti di forte valorizzazione delle professioni sanitarie e di tutto il personale ed elementi significativi per la partecipazione da coprotagonisti e la conseguente condivisione ai processi in corso di evoluzione dell’organizzazione del lavoro in sanità.

"Ma subito - chiarisce Carbone - abbiamo forti dubbi sulla realizzazione degli obiettivi del documento definito al tavolo ministeriale sulla professione infermieristica, laddove l’attuale testo del ddl stabilità 2017, nell’assegnare un fondo economico comune, fortemente esiguo, per i rinnovi contrattuali di tutti i dipendenti pubblici, considerando, anche e per la prima volta, nello stesso calderone anche i dipendenti del Ssn, siano essi dirigenza che comparto ed anche tutte le convenzioni, non permetterà in alcun modo, stante le ristrettezze dei fondi economici aziendali attuali, di poter riconoscere, anche economicamente, i nuovi compiti e competenze avanzate delle professioni sanitarie, vanificando l’enorme attività ed impegno profuso dal Sottosegretario alla Salute On. Vito De Filippo del quale abbiamo apprezzato, in questi periodi, una visione riformista e progressista quando si discuteva della professione infermieristica, come delle restanti professioni sanitarie".

"Nel ddl stabilità 2017 - prosegue nella sua nota Carbone - non vi è traccia della promozione dello sviluppo e della valorizzazione delle risorse umane della sanità se non nell’articolato relativo alle stabilizzazioni sperando che non sia una promessa come avvenuto con la legge di stabilità 2016. Tra l’altro, nel testo della manovra finanziaria 2017 non vi è alcun riferimento, anche per i dipendenti pubblici come il privato, alla defiscalizzazione della retribuzione di produttività o ai sistemi del welfare aziendale. La Fials, intende fortemente collaborare a rendere la sanità più efficiente anche con una dura lotta agli sprechi per avere operatori motivati economicamente e professionalmente e che più che mai sono stanchi di vedere oltraggiato, da oltre 7 anni, il diritto al rinnovo del contratto nazionale di lavoro".

"Se il Ssn ancora regge - assicura Carbone - dopo che sono usciti, non sostituiti, oltre 35 mila unità di personale tra dirigenza e comparto, lo si deve al senso del dovere che mettono a disposizione quotidianamente tutti gli operatori in servizio". 
 
Subito un monito ed un avvertimento al Presidente del Consiglio dei Ministri da parte di Carbone, "per questi lavoratori, per una sanità più vicina alle esigenze assistenziali di tutti i cittadini, il prossimo 9 novembre la Fials manifesterà a Roma, anche se in un momento delicato del Paese in considerazione dei vari sisma che hanno distrutto diverse zone delle regioni del centro, contro una manovra economica – legge di stabilità – che prevede risorse economiche irrisorie ed offensive per tutti i dipendenti pubblici".

"Ci auguriamo - dichiara Carbone in conclusione della sua nota al Presidente Renzi - un Suo diretto intervento perché vi sia, in primis, un maggiore finanziamento nella legge di stabilità 2017 relativo agli impegni economici per i rinnovi contrattuali dei dipendenti pubblici e di conseguenza, sia fatto proprio integralmente e rapidamente dal Suo Esecutivo, l’Atto di indirizzo del Comitato di Settore e si permetta l’avvio della negoziazione consentendo al Comparto sanità di essere il primo comparto pubblico nel quale la contrattazione nel pubblico impiego possa riprendere il suo naturale corso dopo troppi anni di fermo". 

02 novembre 2016
© Riproduzione riservata

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