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Medici specializzandi. Sigm: “Futuro previdenziale infausto. La manovra va cambiata”


Per questo Giovani i medici del Sigm hanno predisposto un emendamento alla manovra con l’obiettivo di superare il duplice e iniquo inquadramento previdenziale, all’Inps  e all’Enpam,  dei medici in formazione specialistica.

13 LUG - Recepire nel testo della manovra finanziaria, in via di approvazione al Senato, un emendamento finalizzato a superare l’annoso problema del duplice inquadramento previdenziale dei medici specializzandi all’Inps e all’Enpam. E qualora non fosse possibile recepire la proposta in sede di Manovra, recuperare i contenuti dell’emendamento per riproporli in Parlamento attraverso una legge ad hoc.
È questa la richiesta che arriva dal Segretariato italiano giovani medici (Sigm) rivolta al Governo e al legislatore. I giovani camici bianchi chiedono che in sostituzione dell’attuale sconveniente contribuzione alla gestione separata Inps “A decorrere dall’anno accademico 2011-2012, il medico, iscritto all’Albo professionale, che sottoscrive un contratto di formazione specialistica, è tenuto a versare all’Enpam, sui compensi percepiti, una contribuzione in misura non inferiore a quella stabilita per i soggetti di cui all’art.1, comma 770, secondo periodo, della legge 27 dicembre 2006, n.296”. E in aggiunta con un apposito comma si predispone il trasferimento dall’Inps all’Enpam  dei contributi già versati dagli specializzandi dall’anno accademico 2006/2007, ovvero dall’entrata in vigore dei contratti di formazione specialistica, ad oggi.
“Comprendiamo la gravità del momento, riconducibile all’instabilità dei mercati finanziari – hanno sottolineato – e siamo consapevoli del fatto che i margini di integrazione al testo della Finanziaria sono davvero minimali, ma il nostro emendamento non comporterebbe oneri aggiuntivi al bilancio dello Stato. D’altra parte, l’inquadramento previdenziale esclusivo in Enpam sortirebbe l’effetto di favorire il raggiungimento da parte dei giovani medici del massimo pensionistico e porrebbe le basi affinché, a seguito di una successiva modifica dei Regolamenti interni dell’Ente Previdenziale dei Medici, si possa accedere prima dei dieci anni di contribuzione oggi previsti, e quindi in maniera più conveniente, all’istituto del riscatto degli anni di laurea”.

13 luglio 2011
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