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Responsabilità professionale. Tutte le perplessità dei medici legali (Sismel) alla vigilia dell’entrata in vigore della nuova legge


Domami entra in vigore la legge 24 ma per il Sindacato degli specialisti in medicina legale e delle assicurazioni non c'è nulla da festeggiare: “Abbiamo perso la nostra autonomia e la legge non aiuterà nemmeno i giovani medici legali. Per loro, in questa norma, non c’è proprio spazio”.

31 MAR - “L’euforia di molti che continuano a ringraziare il legislatore per il provvedimento sulla responsabilità medica che gli stessi si pregiano di aver contribuito a scrivere, appare davvero eccessiva”. È il commento di Paolo Arbarello, presidente Sismel, Sindacato degli specialisti in medicina legale e delle assicurazioni.
 
“Anche soprattutto perché – ha continuato Arbarello - sarà il tempo a dirci se questo provvedimento otterrà il risultato di tranquillizzare i medici, diminuire il contenzioso, recuperare il rapporto con i pazienti e garantire risarcimenti certi oppure se farà sorgere dubbi interpretativi moltiplicando il contenzioso penale e se il medico sarà coinvolto in un numero maggiore di procedure non solo per iniziativa dei pazienti ma anche della propria azienda e, infine, se, invece, i medici non troveranno assicurazioni disposte ad assicurarli a prezzi ragionevoli”.
 
Il presidente Sismel si chiede: “Cosa dire, poi, del tanto osannato ruolo che questa legge finalmente accorderebbe, sempre secondo i commentatori, al medico legale?".  Interviane anche Giovanni Liguori, segretario generale Sismel: “Ebbene, fino a poco tempo fa, lo specialista in medicina legale aveva ben chiaro quale fosse il suo ruolo nella societa’ civile. Si poteva certamente affermare che nella funzione di supporto al giudice e, nello svolgimento delle sue funzioni, godeva di autonomia come tutti gli altri specialisti”.
Con la nuova legge, invece, scrive il Sismel, "si stabilisce che lo specialista in medicina legale, per legge, ha sempre bisogno del tutor, lo specialista clinico anche in quei casi in cui non servirebbe perché la criteriologia medico-legale sarebbe sufficiente. Siamo sicuri di volerla definire una “conquista”? Adesso, con l’inizio del lungo iter dell’attuazione, da domani 1 aprile, si tratterà di vigilare sull’applicazione di questa norma. Coloro che hanno avuto tanto interesse a promuoverla, saranno gli stessi a guidarne l'attuazione? Siamo certi che gli organi competenti saranno particolarmente attenti a garantire che, in un settore così delicato, in cui molto e’ demandato ai decreti, non si verifichino conflitti di interesse".
 
"E poi – ha concluso Liguori - non ci vengano a dire che la legge aiuterà i giovani medici legali a crescere e a lavorare perché nei criteri fissati da quella norma non c’e’ proprio spazio per loro”.

31 marzo 2017
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